Noir carico di umorismo barbaro, machismo infernale, sangue, corruzione e cattiveria. Talmente carico da ritrovarsene alla fine le mani sporche.
La scrittura di Anthony Neil Smith è tagliente, veloce, fumettistica, spesso sembra di scorgere tra le pagine della storia la figura di Frank Castle, alias The Punisher, soltanto con più prosopopea e soprattutto donnaiolo incallito e dalla battuta pronta.
Il protagonista di cui abbiamo finora fatto trapelare alcune caratteristiche è Billy Lafitte, vicesceriffo della contea di Yellow Medicine in Minnesota: facile alla bottiglia, corruttibile ma onesto, con l’occhio lungo e il pugno facile è preso da mille rimorsi per la separazione dalla moglie e dai suoi due figli, amareggiato dall’ultimatum lanciato dalla donna dopo aver scoperto che il marito, nella natia Gulfport (dalle parti di New Orleans) si faceva pagare dai disastrati dell’uragano Katrina per una mano, per un aiuto, vedendosi come un moderno Robin Hood che non chiedeva, accettava un ringraziamento più tangibile di un semplice “grazie”. Lui tutore dell’ordine. Lui la legge. Lui che con il suo compagno di servizio ha fatto fuori un gangsta locale per coprire i loschi traffici del collega,divenuto facilmente ricattabile, ma questo è un segreto. Lui, così imperfetto da essere esiliato nel freddo Minnesota, spedito dal cognato, sceriffo integerrimo e irregimentato.
Da solo. Straniero in terra straniera. Temuto e non amato, sa tutto delle fabbriche illegali di metanfetamina del paese ma si gira dall’altra parte in cambio di informazioni, un uomo con il pallino per una giovane ragazza che suona una band psychobilly che adora e da cui vuole essere adorato, sinceramente.
La sua musa e la sua fine, perché è lei che gli chiede di dare una mano al boy friend che è stato marchiato a fuoco da alcuni asiatici che vogliono mettere in chiaro il loro arrivo in città come nuovi criminali locali.
Billy non se lo fa dire due volte e si caccia in un mare di melma da cui difficilmente può uscirne pulito, con teste mozzate di giovani studentesse da far sparire, asiatici che non fanno parte delle Triadi Cinesi ma che portano l’oscura ombra del terrorismo islamico, morti gratuite e agenzie governative senza controllo.
Un romanzo che si legge in fuga, schivando proiettili non sempre letali perché già visti, ma assolutamente divertenti per il livello di spacconaggine che portano con sé..
Yellow Medicine ha un antieroe per eccellenza,omaggio in parte all’indimenticabile Mike Hammer,che alla fine vi coinvolgerà talmente tanto da farvi uscire fuori casa con la faccia di chi può spaccare il mondo a mani nude.
Yellow Medicine
Autore: Anthony Neil Smith
Meridiano Zero - pp.gg. 268 - euro 15,00- 2011
Buona scelta
IBD