Magazine Società

Yemen / Schiavitù e sete di denaro a quanto pare mali inestirpabili

Creato il 20 marzo 2012 da Marianna06

 

Myemen

Ne abbiamo accennato altre volte. Anche se non spesso.

E cioé di quel che accade ai migranti africani, che si avventurano  nelle acque del Golfo di Aden.

E  dati di fonti ufficiali, aggiornati negli ultimi tempi  quasi periodicamente, ci confermano purtroppo che la schiavitù brutale in quelle terre, dove non c'è rispetto per la vita umana,  esiste e, quasi certamente,  continuerà ad esistere ancora a lungo.

Infatti molti giovani africani, che cercano lavoro nello Yemen,attratti da notizie riguardanti un certo possibile benessere a portata di mano, quando riescono a sbarcare sani e salvi su quella terra,  finiscono poi, sistematicamente, nelle grinfie di bande di trafficanti.

La liberazione per loro avviene solo tramite pagamento di un pesante riscatto,che non è detto poi che il malcapitato o la sua famiglia  riesca davvero a pagare.

L'ultimo caso, accertato dalle autorità locali, riguarda, ad esempio, un numero di 70 migranti, tutti tenuti prigionieri ad Hajjah, una località nei pressi del confine saudita.

Secondo quel che è stato possibile venire a sapere i migranti sono quasi sempre somali di etnìa Oromo e sono letteralmente prigionieri appunto in una casa-prigione dei trafficanti.

Chi è riuscito fortunosamente a fuggire, ha dato però subito l'allarme e così la cosa è stata risaputa.

Anche perché è stato raccontato di privazioni e di maltrattamenti nonché  di torture inimmaginabili.

Secondo il responsabile del distretto di Haradh, che si è sbilanciato parecchio con le sue dichiarazioni, i prigionieri sono rilasciati vivi solo se c'è un pesante riscatto di migliaia di dollari.

Diversamente esistono altri modi  per lucrare.

Avete mai sentito parlare di traffico di organi?

Anche questo per i banditi è un buon affare.

E lo è per gente senza scrupoli da una parte e persone ricche ma disperate dall'altra ,che pagherebbero qualsiasi cifra per la salute del proprio corpo e per  potersi allungare un po' la vita.

Un recentissimo rapporto del Ministero degli Interni yemenita recita che in un solo mese,ossia da gennaio a febbraio 2012, sono stati tenuti prigionieri e torturati ben 170 migranti di origine africana.

 E questo nel solo distretto di Haradh.

Di altre zone del Paese non si sa.

Ma non è difficile stabilire analogie, visto il contesto.

 

   A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :