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Yoan Fanise parla del coraggio di rischiare con Valiant Hearts The Great War

Creato il 13 marzo 2015 da Lightman
Inviato da Davide Bucci
Notizia | 13/03/2015 ( ore 14:17 ) : Il game designer Yoan Fanise è recentemente tornato a parlare del coraggio di una produzione come Valiant Hearts The Great War e del motivo per cui è così raro vedere giochi del genere sul mercato.
Stando a quanto dichiarato, in un discorso prettamente economico Valiant Hearts risulta essere praticamente insignificante se messo a confronto con i guadagni offerti dai franchise tripla A come Far Cry e Assassin's Creed. Fanise ha precisato che i temi e le meccaniche proposte dal gioco non erano particolarmente attraenti sotto il profilo del marketing, ma nonostante questo la produzione ha dimostrato che le idee originali possono aiutare a far crescere l'industria e proporre generi e giochi in grado di attirare nuovo pubblico. Affrontare un simile processo al fianco di Ubisoft non è stato facile per lo studio, e probabilmente è proprio per questo che il game designer ha deciso di allontanarsi dalla società francese dopo quattordici anni e tentare strade nuove. Fanise si è infatti detto stanco delle produzioni tripla A, in grado di generare numeri enormi ma che privano lo sviluppo del contatto umano necessario a mantenere sempre alto l'entusiasmo dei vari membri e, soprattutto, avere una visione globale del gioco finito. In questo senso il game designer ha ricordato che il team al lavoro su Beyond Good & Evil era composto da appena trenta persone, mentre le produzioni AAA richiedono svariate centinaia di membri divisi in un gran numero di settori, che per forza di cose portano ad un processo meno votato alla libertà creativa dei singoli. Con Valiant Hearts The Great War Fanise ha cercato di recuperare lo spirito corale che ha caratterizzato la produzione di Beyond Good & Evil, in cui tutti gli sviluppatori erano coinvolti in prima persona nei vari settori del progetto. Ricordiamo che questo mese Valiant Hearts è disponibile al download gratuito per tutti gli abbonati al servizio PlayStation Plus.
Fonte: Kotaku

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