“Yoga piccolo piccolo” di Lorena V.Pajalunga e Anna Forlati, Edizioni Corsare

Da Federicapizzi @LibriMarmellata

Lo yoga è un’antica disciplina orientale il cui nome, da solo, fa sovvenire alla mente scenari di rilassamento e calma, di pacatezza e abbandono.
Da profana quale sono, non so se questo corrisponda o meno alla realtà. E’ probabile però che sia un  immaginario diffuso che difficilmente aiuta ad accomunare le pratiche yoga alla turbolenza infantile, all’irrequietezza e al movimento continuo cui sono sovente dediti i nostri piccoli.

Proprio in virtù del contrasto, che spesso mi intriga e mi incuriosisce, mi sono lasciata affascinare e interessare dall’albo edito da Edizioni Corsare, scritto da Lorena V.Pajalunga e morbidamente illustrato da Anna Forlati, “Yoga piccolo piccolo”.

Nell’accingermi a sfogliarlo, già apprendo, dalle primissime pagine, che il mio stupore generato dall’associazione yoga-bambini è assolutamente infondato. Esiste infatti addirittura un’associazione – A.I.Y.B- che si occupa di diffondere e far praticare questa disciplina ai più piccoli secondo un metodo specifico, lo Gioca Yoga, e l’autrice del libro stesso ne  è la presidentessa.
Va da sè che l’albo si fa portatore di un messaggio e di un invito ai lettori ad avvicinarsi alla disciplina, tracciando le righe e lo spirito del metodo. 

Perché può essere interessante lo yoga per i bambini? Perché noi genitori dovremmo – o comunque potremmo – valutare l’idea di accomunarlo, o magari sostituirlo, ai vari corsi di tennis, nuoto, calcio e karate?
A mio parere l’albo, pur non rispondendo direttamente a queste domande, ne fornisce perfettamente una motivazione, in piena comunione con lo spirito infantile e con i suoi istinti di apprendimento e movimento.

Chi meglio dei bambini, infondo, è vicino – perché non ancora separato dalle mediazioni razionali e dalle istanze di contenimento – al mondo naturale? Chi più di loro ne è ancora curioso, chi riesce a dialogare con qualsiasi forma vivente come se fosse al suo pari sentendosi in comunione col il creato?
E’ proprio dall’idea di questa prossimità tra bimbi e animali che nasce il filo conduttore del libro. Un filo conduttore decisamente a misura di piccolo lettore, in grado di incuriosirlo e motivarlo, di coinvolgerlo e spingerlo all’imitazione.

Il bambino protagonista, da poco allievo di un corso di yoga infantile, si diverte, insieme al suo inseparabile gatto, a riprodurre le posizioni dei vari animali, con il pretesto di una gita al giardino zoologico.
In un miscuglio surreale di ambienti casalinghi e selvaggi – col tappeto del salotto che confina con la sabbia del deserto, o un volo d’aquila che si apre sulla camera da letto – il bimbo va esercitandosi nelle pose delle tante bestie, piccole e grandi.
In ogni tavola si scorge l’animale, nel suo habitat, e accanto il piccolo praticante. Insieme danno sensazione tangibile di un’armonia e una vicinanza spirituale, poco importa che si parli di leoni e tigri feroci o di placide e lente tartarughe.

Il testo è preciso: la spiegazione della posizione – ciascuna col nome di un diverso animale – è puntuale e chiara, come anche le immagini di accompagno.
Il lettore, magari con l’aiuto di un adulto di riferimento, può divertirsi a riprodurle a casa, giocando con il corpo e con le sue possibilità.
Ed ecco che il libro, in tal senso, può trasformarsi in un originale e piacevolissimo manuale di gioco. Bambino e genitore potranno esercitarsi insieme, con tutto il vantaggio che i piccoli, molto più elastici dei grandi, avranno!

L’associazione delle pose e dei movimenti con gli animali, l’osservazione di questi abilmente disegnati, saranno molto gradite ai bambini che amano immedesimarsi, far finta di. Perfino i versi, in alcuni punti suggeriti, saranno fonte di spasso e, perché no, anche liberatori.
Azzardo che l’albo può essere usato anche con gruppi di bambini, magari in attività da ludoteca o per riunioni casalinghe quando le idee di intrattenimento scarseggiano e i piccoli ospiti scalpitano.

Inoltre, ovviamente, il libro è ottimo nella sua funzione primaria: quella di avvicinare i lettori piccini alla filosofia yoga, rendendone il senso, la piacevolezza e l’armonia e suscitando curiosità.
Stessa cosa per quei genitori – come ad esempio la sottoscritta – che non avevano mai pensato prima di introdurre i propri figli a questa disciplina.

Piacevoli le illustrazioni, a mio parere perfettamente adatte al tema trattato e al suo spirito ispiratore.
Armoniose, delicate, rilassanti direi, eppure, allo stesso tempo, precise, dettagliate quanto basta per permettere di riprodurre le posizioni e capaci di rendere il senso di connubio tra bambino e natura.

(età consigliata: dai 3 anni)

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