Sono abiti dalla linea sobria, rilassata. Abiti fatti per sfidare il tempo. ‘Il tessuto per me è tutto’, afferma Yamamoto, semplicemente “Yohji” per i giapponesi e per gli addetti ai lavori. E le stesse donne che non si farebbero vedere morte in un abito della stagione passata, si vantano felicemente di indossare lo stesso Yamamoto da vent’anni. Ma non si tratta solo solo i tessuti. Ciò che brilla nelle sale del Victoria and Albert Museum, che ospita la prima retrospettiva dedicata al grande stilista, è il suo intero brand, il suo contegno, la sua dedizione, l’innegabile talento di questo personaggio che, con Kenzo ed Issey Miyake, appartiene al pantheon dei grandi della moda giapponese.
Perchè è proprio la qualità strutturale dei suoi abiti a regnare sovrana tanto nello spazio bianco accecante principale della mostra - quasi un set fotografico- quanto nei sei display-satelliti che adornano con la loro misteriosa presenza altrettante aree del museo selezionate con grande cura da Masao Nihei, che da anni è di Yamamoto è il più stretto collaboratore.
fino al 10 LuglioVictoria and Albert Museum