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L'ambiente scientifico è notoriamente scettico, e ha la tendenza ad essere poco incline alle bufale, talvolta anche senza preoccuparsi, per partito preso, di indagare un fenomeno considerato non ortodosso. Ma la scienza non è affatto esente da truffe e truffatori, anche in situazioni ben lontane dalla linea di confine tra il reale e l'incredibile, come dimostra il caso di Yoshitaka Fujii.
Yoshitaka Fujii è un anestesiologo giapponese che ha pubblicato negli ultimi 19 anni un discreto numero di ricerche. I suoi 249 studi, anche se considerati di scarso impatto nell'ambiente medico, gli hanno garantito posti di lavoro per lui e i suoi conoscenti, nuove occasioni di business, e conferenze pubbliche.
La Japanese Society of Anesthesiologists si è recentemente accorta di un piccolo inconveniente nella carriera accademica di Fujii: 172 delle sue ricerche sono state totalmente inventate dal nulla, e non sarebbero corredate da alcun dato reale ottenuto sul campo.
L'investigazione sulla carriera di Fujii è iniziata lo scorso 8 marzo dall'analisi di una pubblicazione dell'anestesista sulla rivista Anaesthesia. Il comitato creato per condurre le indagini si è concentrato su 212 delle 249 pubblicazioni dell'anastesiologo giapponese, tentando di recuperare i dati raccolti durante le ricerche, gli appunti di laboratorio, e le informazioni relative ai pazienti umani o animali coinvolti negli esperimenti.
Si è scoperto che 126 pubblicazioni contengono informazioni totalmente inventate. Nessun esperimento è mai stato eseguito, nessun metodo scientifico, nessun dato reale. Le restanti ricerche tra le 172 considerate false contengono almeno un grave errore nel metodo, errore tale da invalidare l'intera pubblicazione, o sono ancora in corso di analisi per verificare la loro autenticità.
Sfruttando la sua posizione in istituti come il Tokyo Medical and Dental University, la University of Tsukuba e la Toho University, Fujii avrebbe confuso i dati, supportando i suoi studi facendo leva sul buon nome di questi centri di ricerca.
Fujii ha iniziato a pubblicare ricerche fasulle nel 1993, continuando nella sua carriera da falsificatore durante ogni incarico lavorativo ricoperto. In alcuni casi, l'anestesiologo non ha soltanto tentato di nascondere il suo operato all'ambiente scientifico, ma anche ai co-autori delle ricerche, arrivando a falsificare le firme di ricercatori neanche lontanamente informati dell'utilizzo del loro nome.
Alcuni dei co-autori, come Hidenori Toyooka della University of Tsukuba, sarebbero invece stati ben consapevoli dell'operato di Fujii. Nel caso specifico, Toyooka fu per diverso tempo il supervisore di Fujii, e risulta co-autore di molte delle ricerche dell'anestesiologo giapponese.
Sebbene Fujii e Toyooka continuino a sostenere che parte delle loro ricerche è valida (senza tuttavia specificare QUALI sezioni degli studi), 23 editori di altrettante riviste scientifiche, tra le quali Anaesthesia e ScienceInsider, non sono affatto dello stesso parere.
Le 172 ricerche falsificate costituiscono un nuovo record in ambiente scientifico. Il precedente primato apparteneva a Joachim Boldt, anestesista tedesco accusato di aver falsificato ben 89 delle sue 102 pubblicazioni. L'accusa, avanzata dagli editori di ben 16 riviste scientifiche, gli è costata il titolo di professore all'Università di Giessen.
A New Record for Retractions? (Part 2)