You can call me queen Bee and baby I'll rule. L'amore ai tempi di Whatzup. From marieclaire.it with love

Creato il 18 ottobre 2013 da Agipsyinthekitchen

Oh.
Ed ora parlo un po', così per raccontare le avventure di noi che crediamo che l'Amore sia qualcosa di esclusivo, la costruzione di una squadra indissolubile che magari qualche battaglia la perde pure, ma che poi arriva al Gran Finale tenendosi per mano e correndo sorridente tra vallate di fiori e petali che cadono dal cielo - piovono baci, per intenderci.
Che per l'appunto, il Gran Finale è solo l'inizio di mille nuove avventure insieme.
Che ci si sceglie quotidianamente, anche quando il morning breath ha lo stesso profumo di una grotta piena di pipistrelli.
Che pensa che esistano sempre quei baci che strappano le budella e le trasformano in farfalle.
Che gli abbracci sono lenti e sicuri e il sesso è un far l'Amore abbandonando ogni inibizione per ritrovarsi nel piacere dell'altro.
Che non importa alla fine quel che si mangia perché le cene sono occhi negli occhi e l'unica cosa di cui non si ha fame sono le belle parole e le belle labbra dell'altro.
Che il weekend esiste solo per stare nel letto a guardare partite di calcio, telefilm scemi e attorcigliare le gambe sotto le coperte.
Eh si perché in questo anno in cui il mio cuore si è un po' spezzato ed è stato rammendato così, alla buona con qualche cerotto qua e là, ci sono stati i famosi "face palm" - parecchi - e anche qualche walk of shame, la mattina dopo, tra rimmel sbavati e abiti della sera prima.
E in tutto questo vagare - perché noi ci ricordiamo bene che non tutti quelli che vagano sono persi-  sono stata affiancata da meravigliosi ragazzi incrociati su una strada intarsiata di viaggi, chiffon e buon vino.

Qualcuno ha lasciato più segni rispetto ad altri, uno più di tutti ha regalato di nuovo quelle belle emozioni che si pensavano perse sulla via di Damasco, laddove si credeva fosse quasi impossibile provare ancora qualcosa, quindi uao, ed altri ancora hanno lasciato solo qualche numero di telefono stropicciato e mai usato.
E c'è un intero campionario di  modi, usanze, riti e costumi in tutto questo girovagare di whatzup, messaggi e email.
Io mi chiedo: ma dove, dove, dove sono finiti quei fantastici uomini con la barba che ti tengono al telefono ore, e che soprattutto non parlano per interposta persona, dove l'interposta persona è un aggeggio elettronico dipendente da aggiornamenti IOS e wifi?
Che ti mandano fiori veri, profumati, e non un'e-card che quando apri vorresti immergerti nella candeggina per tornare al tuo blush verde Milano, perché in un secondo la musichetta metallica parte in maniera assordante dalle casse del portatile e tutto l'ufficio si volta guardandoti?
Quegli uomini che non hanno bisogno di mettersi un golfino azzurro di cachemire per dimostrare di essere loro i veri principi azzurri e non una trasfigurazione dell'ultima campagna pubblicitaria di Ralph Lauren?
Io ho stilato un elenco di casi umani, e nel frattempo  continuo a sperare che Mister Right mi bussi letteralmente alla porta o che, come un pop up di una di quelle pubblicità che non cerchi ma che quando trovi rimani fidelizzata a vita, si materializzi in forma di email o whatzup sui ventimila aggeggi tecnologici che ormai abbiamo a disposizione.
Quindi ecco, e che nessuno se la prenda a male ma che capisca che a noi i whatzup piacciono tanto ma che preferiamo le chiacchierate infinite occhi negli occhi, quelle che non ti accorgi che il ristorante sta per chiudere e siamo rimasti solo noi.
Quegli uomini che quando ti baciano, baciano lenti, mordicchiandoti le labbra e facendoti tremare tutta.
Amiamo quegli uomini che quando arriva il conto nemmeno ti fanno accorgere che l'hanno già pagato.
Che per loro sei una principessa e prescindere, anche se sei in tuta e con i capelli stropicciati da una giornata di chignon e capelli aggrovigliati da pensieri e lavori.
Che ti dicono ehy, ci sono qui io, non temere nulla. Anzi ra magari ti massaggio un po' i piedi.
( a me basterebbe anche solo che fossero così pazienti da spostare le scarpe dall'ingressosenza mugugnare perchè io le abbandono sempre lì, all'entrata...)
(ogni riferimento a fatti, cose e persone è ovviamente da intendersi come puramente casuale)
  1. Prototipo #1: colui che flirta senza pietà appena ti vede al mattino, ti manda messaggi per condividere dolci appena sfornati, ma poi quando tu osi rispondere facendo trapelare un minimo di entusiasmo, eccoli lì, che fanno bruciare la coda di paglia tenendo a puntualizzare che sia mai, loro sono persone fedeli e fidanzati, quindi sia mai. Anzi, invitano anche a cercare un buon dottore, sottolineando che in giro pare ce ne siano tanti - e mi viene da aggiungere, ti prego caro prototipo #1, frequentane uno bravo abbastanza subito.
  2. Prototipo #2: tendenzialmente più giovane di noi, lui  è libero di spirito e magari pratica anche  surf e forse si è perso nella ricerca della sua anima in qualche posto esotico come l'India, però stare con noi gli piace e allora perché definirci? Perché limitare il  rapporto a un doppio, quando il fenomeno è bravo nelle triplette? Riempie il nostro smartphone di whatzup, chiamate furtive, giorni infrasettimanali passati tra abbracci, baci che lasciano senza fiato ma no...Sia mai: siamo gente moderna noi, non ci definiamo, non dobbiamo cadere nella trappola della definizione. Contorniamo e basta. e per lui è esattamente quello che siamo: contorni. Scusate ma io non mi sento tanto una carota, quanto piuttosto un soufflè o una meringata o ancora un piatto di tagliatelle...ma limitare la nostra anima gipsy a un contorno anche no.
  3. Prototipo #3: che di solito è la logica conseguenza del prototipo #2. Ovvero "sei la donna della mia vita, ma good things take time". No ciccio, lascia che ti spieghi una cosa. Tiziano, un po', ci aveva ragione: l'amore è semplice e quando parte travolge. Possono esserci ostacoli, ma rientro ancora in quelle stupide donnette romantiche che credono che Amor vincit omnia. Che pensano che l'Amore debba e possa bastare. Che siamo pronte a seguirti ovunque, anche a costo di rendere gourmandise piatti di patate e riso per mesi per risparmiare per la tua nuova tavola da surf. Ma non ci pigliare in giro. Ecco questo proprio no. Ti diamo tutto e tutte noi, senza esclusione di colpi ed a ogni costo. Ma che indietro ti prego ci arrivi quell'Amore meraviglioso che lascia senza fiato. Se così ,  è uno scambio di cui possiamo fare sinceramente a meno.
  4. Prototipo #4. Qui è facile. Appena gli ex sanno che ti molli, ricompaiono in massa giurandoti di non averti mai dimenticata, che se da una certezza devi ripartire, puoi contare sul fatto che loro non ti hanno mai dimenticata, che tu sei la donna che vogliono sposare, che sono stati idioti ed ora l'hanno capito. E allora seguono settimane di corteggiamento serrato: e in quelle settimane tu capisci il perchè non aveva funzionato prima. E allora siamo più veloci a correre di quando sappiamo che Antonia Milano mette tutto in saldo al 50%.
  5. Prototipo #5: il colpo di fulmine.Quello che, come massima esplosione di dolcezza ti confida che da quando ti ha posato gli occhi su di te, non fa altro che pensarti in situazioni oscene e che riempie di questa immagine ogni angolo di pensiero che rimane libero dall'esaltazione mera del suo ego e..l'esaltazione mera dell'altra parte del suo ego. Mmm. Del tipo: giochiamo che sono io che conduco il gioco e sei tu quella che segue, perché io sono famoso e sono bello e tutte mi stanno dietro. Non sai, ci sono donne che pagherebbero per essere al tuo posto. E allora noi, fanciulle delicate dalle gote pallide rispondiamo all'unisono: "please be my guest, cedo volentieri questo siffatto onore".
  6. Prototipo #7: l'amico di sempre. Che io ti voglio troppo bene, che è meglio che non succeda nulla, che si fa discorsi da solo e poi però finisce con baciarti con passione. Che sempre ci sarà ma che forse è meglio che rimanga confidente prezioso, che altrimenti a chi raccontiamo tutti i problemi con questi bei maschietti e soprattutto da chi riceviamo i disillusi commenti che ci fanno poi rinsavire?
  7. Prototipo #7: questo è il migliore. Il pazzo. Quello che è convinto che tu sia innamorata follemente di lui e allora si arrabbia tantissimo quando in realtà gli fai notare che forse no. Non è proprio così.Ma tanto il loro ego è così sovra esposto da continuare a crederlo anche dopo che gli è stato categoricamente espresso che non sono esattamente la nostra cup of tea. Non abbiate timori: non li perderete mai perché in tutto questo parlare, gli unici veramente innamorati di noi, sono proprio loro.
  8. Prototipo #8. quelli che ti aggiungono a Facebook e cominciano a stalkerizzarti lì, controllando le ore di connessione, e facendoti sentile un'osservata speciale.Esiste un unico rimedio: il blocco della privacy. Ma tranquille...si apriranno un profilo falso per stalkerizzarvi meglio.
  9. Prototipo #9. Oh, quelli che magari mirano e ammirano ogni tua foto, ma che se nell'album suddetto incontrano più di 4 foto in cui tu abbracci una nana di 4 anni o un nano di sei mesi...oh: come corrono. Corrono perché vuol dire che tu ami i bambini e sia mai che tu ne voglia fare uno con loro. Per carità. Promettono amore e fedeltà a iosa, come se fosse la cosa più semplice del mondo, ma non parlate di costruire nemmeno un secondo...che solo l'immagine di un essere non maggiorenne, a meno che l'essere non rientri nella fascia 16-18 anni e abbia capelli biondi e corpo simile alla pubblicità degli slip Roberta, ecco...run baby run. Ma guess what? Noi scappiamo più veloci da tipi così. Che gli occhi al mattino sono sempre impastati di mascara, ma non siamo cieche e la visione è chiara.
  10. Prototipo #10. Il peggiore. Quello che ti fa credere che sia tutto possibile, che in realtà loro sono coloro i quali faranno la differenza. Che scrivono, mandano sms di buongiorno, sono presenti, in facciata sono perfetti, quasi da far conoscere a papà e mammà. Ma poi, dall'oggi al domani, letteralmente come fulmini a ciel sereno o come pioggia con il sole, improvvisamente, scompaiono. E tu ti mortifichi, leggi e rileggi la cronologia di email e conversazioni via iphone fino a perdere le ultime diottrie, passi in rassegna ogni bar di città per incrociarli, con amiche che ti fanno da spalla e sperano anche loro di trovarlo - ma per azzopparlo - e quando finalmente giungi alla conclusione che è lui il pazzo meteoropatico umorale, voilà che riappare. Scusandosi che "sai è un momento difficile" e adducendo scuse di una banalità da tipico face palm, a risentirle il giorno dopo con il registratore che doveva essere puntualmente infilato in borsetta insieme al rossetto e al correttore. Ma comunque, per l'appunto: il giorno dopo, quando ti svegli al mattino in un letto troppo grande e troppo solitario rispetto a qualche ora prima...Quindi troppo tardi rispetto alla forza inversamente proporzionale che dovremmo avere nel momento in cui riappaiono vestiti solo della banalità di queste appena citate scuse per mandarli a stendere 
E così insomma.
Però che dire di altro?
Che questi uomini sono fantastici  e che sono un po' il nostro yang, che ci completano appena si trova la perfetta metà che coincide, che ci stupiscono con gesti folli e ci fanno innamorare con il loro essere così teneramente imbranati.
E noi, che grazie al cielo abbiamo amiche così meravigliose che ci rimettono sempre in piedi e ci raccolgono con cucchiaini e bottiglie di vino pregiate, vogliamo continuare a credere, a fidarci e a lucidare i fantastici argenti di Christofle che le mamme ci hanno conservato come la migliore delle doti, che tanto prima o poi arriverà il tempo di servire alle nostre suocere il tè con le madeleines.
Nel frattempo, questi tè li beviamo con quelle sorelle che sanno come trasformare giornate di pioggia in caldi pomeriggi intorno a un tavolo, dove si comincia sorseggiando cioccolate e si finisce bevendo mojito, otto ore dopo, e senza nemmeno accorgersene.
A noi quindi, che crediamo e sempre crederemo in voi.
A voi che alla fine i nostri baci non vi bastano mai.
E ai futuri uomini che saranno con noi, che vi prego trovateci presto e lasciateci travolgere la vostra vita con il nostro essere totalmente bizzarre.



Madeleines al tè bianco Nel carrello della spesa
QB di trito di tè bianco Christofle per Mariage Freres
150 gr di farina 00 setacciata
125 gr di burro ammorbidito
150 gr di zucchero
2 uova grandi
2 cucchiai di latte
1 cucchiaino di lievito chimico
vaniglia ( di quella buona però!)
Sbattete le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto bianco e spumoso .
Aggiungete progressivamente la farina e il lievito, poi unite il latte e il burro ammorbidito.
A questo punto aggiungete la vaniglia e il trito di tè bianco- deve essere ridotto a polvere con un robot da cucina.
Mettete l'impasto in frigorifero per almeno 40 minuti.
Nel frattempo preriscaldate il forno a 230°C.
Versate poi un cucchiaio di impasto in ogni alveolo, e un lampone in ogni cucchiaio e infornate a 220°C per i primi 4 minuti. Poi abbasstae la temperatura a 180°C per altri sei minuti.






oggi mi trovate quihttp://www.marieclaire.it/Cucina/Il-blog-di-Alice-Agnelli

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