È parecchio difficile rassegnarsi, ma, ora, sia la matematica che le famose “botte di chiappa” non favoriranno il passaggio dell’Italia alla terza fase dei mondiali di pallavolo in Polonia.
Se ieri sera è stato un vero e proprio colpo al cuore, soprattutto dopo aver sentito le dichiarazioni di Rossini, Vettori, Birarelli, e aver visto Kovar quasi in lacrime, la partita di questa sera, contro i padroni di casa, ha segnato il colpo definitivo.
La formazione vede un cambio rispetto alla partita di ieri contro la Serbia: Kovar e Lanza (al posto di Parodi) in banda, Travica ad alzare, Vettori opposto, Buto e Bira centrali e Rossini-Colaci i due liberi.
Il primo set è un segno di riscatto per i nostri azzurri: chiudono bene a muro, coprono perfettamente in difesa, attaccano bene e sono parecchio carichi. Vettori scaraventa scaldabagni, sia in attacco che in battuta, che fanno pensare meno a Zaytsev e all'”esordio” di ieri; Kovar è reattivo e cattivo, così come Lanza che è davvero spietato ed ispirato; le “ali del Drago” (qui è colpa di Lucchetta) distribuiscono bene la palla e al servizio sarà quello che sbaglia di meno: questa è l’Italvolley fiduciosa e bellissima che siamo abituati a vedere.
MA.
Il secondo e il terzo parziale saranno parecchio differenti da questo primo set: arriva l’ansia, arriva la tensione e arrivano le solite facce da cerbiatti che devono fuggire dai cacciatori.
I polacchi passano con facilità, i nostri azzurri sbagliano anche le cose più semplici e gli errori arbitrali \ gli aiuti ai polacchi (almeno 2-3 nel corso della partita) non sono d’aiuto e fanno (giustamente) innervosire i nostri.
L’Italia si spegne, la ricezione non funziona e in attacco si passa poco: Kovar è pressoché inesistente in questi due set (mi chiedo come mai non sia stato sostituito nel corso della partita: su 10 palloni, ne ha sbagliati almeno 6 nel secondo), non si riesce a ricostruire per bene quando ne abbiamo l’opportunità, sbagliamo al servizio, alcuni primi tempi non sono alzati alla perfezione e l’Italia viaggia tra alti e bassi.
Il quarto set accende una piccolissima speranza nei tifosi italiani: tutti sperano in una reazione, quella che è una prova d’orgoglio e che può dare un minimo di fiducia ai ragazzi convocati da Berruto (i casi sono due: o è innamorato di certi giocatori e non sa che esistono le sostituzioni; oppure non decide una fava).
L’Italia, però, è ancora piuttosto nervosa, non riesce a reagire e, anche in questo set, seppur arrivato a 26-24, la Polonia travolge, approfitta degli errori avversari, e non lascia via di fuga ai nostri azzurri.
L’Italvolley gioca questa partita con più cuore e grinta, rispetto a quella contro la Serbia: tutto questo, però, non basta, dato che la voglia di riscatto dura solo per un set e per pochi scambi nel corso degli altri parziali.
Polonia – Italia 3-1 (19-25, 25-18, 25-20, 26-24)