Cari haters, l'acne è una malattia, fatevene una ragione e andate oltre.
Nessuno sceglie di averla (e se lo scegliesse sarebbe un(') idiota, fidatevi), ma tutti facciamo l'impossibile per venirne a capo, per smetterla di sentirci osservati manco fossimo unicorni color arcobaleno ad un tea party con la regina Elisabetta.
Come ogni malattia quando viene fatta una diagnosi (da una persona in carne ed ossa che possibilmente abbia studiato quei dieci anni che servono per diventare, com'è che si dice?, dermatologo!) si è solo all'inizio di un cammino che può dare risultati subito, dopo un po' o magari mai.
Non sta a voi diagnosticare, postulare, pontificare e mettere all'indice il modo in cui appariamo.
Commentando l'ovvio (credete davvero che non sappia di essere un'unica crosta?) mancate di rispetto a me come persona (e già questo dovrebbe bastare a farvi desistere) e alla mia storia, di cui voi non sapete niente o al limite quello che io ho deciso di farvi sapere.
Se lo fate perché credete di ferirmi fermatevi subito: non esiste giudizio più pesante di quello che rivolgo ogni giorno a me stessa, non mi supererete mai, giocate a perdere.
Cari haters, viviamo in un mondo che, se mi consentite di derogare alla mia regola del diniego d'uso di termini medici, è profondamente bipolare. Passa dal "dateci delle modelle veeeere!" gridato alla prima pubblicità che passa, al "sei disgustosa" urlato a chi si presenta in tutta la sua onestà...fisica. E tutto questo nel tempo che occorre per passare da una scheda di Firefox all'altra.
Per carità, non voglio impedirvi di esprimere quello che più che un pensiero a me pare un impulso. Credo nella sacralità dell'articolo 21 della nostra Costituzione (seppure le preferisca il 10 della CEDU, ma son sottigliezze). Quello che voi paladini della bellezza realistica-ma-non-reale non tenete in conto è che il presupposto logico di questi articoli è l'educazione.
Il pensiero è liberissimo, ma va espresso in modo tale da non far venire voglia a chi lo riceve di piangere, prima, e prendervi a mazzate, poi (George R.R. Martin escluso).
Davvero i vostri genitori e il tessuto sociale che vi circonda non vi hanno insegnato a tenere in bocca parole che possono ferire?
Lasciatevelo dire: vivete in un posto di merda e siete diventate delle persone orribili.
Ma a tutto c'è rimedio: prima di scrivere un commento qualsiasi provate a pensare di essere voi dalla parte di chi ci mette la faccia e immaginatevi a leggere un commento che non dice altro che quel difetto che tentate di correggere da anni vi rende mostruosi.
Piacevole, neh?
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Cari lettori che ignorate il mio """difetto""", grazie.
Dal mio video sulla mia acne-story è passata tanta acqua sotto i ponti, anche se sembra di essere rimasti fermi.
Ho imparato ad apprezzarmi di più ed a sminuirmi di meno, cerco di prendere col cuore più leggero ogni nuovo brufolo che nasce e pare non volersi schiodare e ho imparato ad allontanare chi non fa altro che ricordarmi quanto misera sia la mia condizione. Se reagiscono così all'acne non oso immaginare come possano commiserarmi se mai dovessi ammalarmi di qualcosa di serio ._. .
Non accetterò mai di non avere la pelle che desidero (che, ripeto, non è quella plasticosa che passano i media, ma una pelle 'reale', come quella delle mie amiche), ma sto venendo a patti con quest'eventualità.
Grazie a tutte/i per il sostegno, è bello vedere che Internet certe volte nasconde delle belle persone *_*.
{ Tutto questo stream of consciusness con punti e virgole distribuiti a casaccio è stato ispirato dal video che ho messo qui sopra di Em Ford, una youtuber che ha tipo centovolte i miei numeri e lo stesso problema, a quanto pare. }
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