Magazine Cultura
Origine: USA
Anno: 2011
Durata: 94'
La trama (con parole mie): i Davison si ritrovano nella casa in campagna acquistata dai genitori - lui un ricchissimo ex consulente della Difesa, lei una "casalinga disperata" in piena crisi di mezza età - per festeggiare e riunirsi allo stesso tavolo con figli, figlie, compagni e compagne. Erin, fidanzata di Crispian, suo ex insegnante, scopre così con curiosità luci ed ombre della famiglia dell'uomo che ama, dal fratello maggiore Drake in crisi con la moglie al minore Felix, il più in ombra dei maschi della casa, passando per Aimee, sorella dalle tendenze pseudo artistiche.
Quando, nel pieno di una cena già abbastanza movimentata, la casa viene assaltata da tre individui mascherati che paiono intenzionati ad ucciderli, la stessa Erin - che ha un passato da survivor - decide di prendere in mano la situazione in modo da riuscire a portare a casa la pelle sua e della famiglia del fidanzato.
Ma le sorprese, per lei, saranno solo all'inizio.
I film horror, ed in special modo lo slasher, hanno da sempre un posto speciale nel cuore di questo vecchio cowboy, memore delle estati dell'infanzia passate nel culto di personaggi come Leatherface o Jason Voories, icone di un'epoca ormai tramontata - o quasi -.
In tempi recenti, in questo senso, è stato sempre più arduo (ri)trovare lo spirito della golden age dello squartamento nelle pellicole in uscita, spesso e volentieri ridotte a schifezze trascurabili destinate al cestino in tempi più che rapidi: soltanto il divertentissimo Hatchet 3, nel corso di quest'anno, aveva riportato le lancette dell'orologio del Saloon nel cuore degli eighties, dunque il compito che aspettava questo You're next non era propriamente una passeggiata.Il risultato va dunque letto in quest'ottica di amarcord dei bei vecchi tempi, tralasciando ogni riferimento alla distribuzione italiana - che lo ha portato nelle nostre sale con ben due anni pieni di ritardo - ed alla qualità effettiva soprattutto della scrittura, scontata e prevedibile fin dal principio - nello specifico, ho avuto chiaro da subito non soltanto uno, ma due dei twist legati alla famiglia protagonista, andando praticamente ad anticipare il finale già dalla prima metà della visione -: evitando, dunque, di preoccuparsi di questi due fattori - prendendoli alla leggera, come andrebbe sempre fatto con prodotti "ludici" come You're next -, vi sarà possibile godere di un bel massacro fatto in casa nel pieno stile del genere, supportato da moltissimi luoghi comuni ma ugualmente ben presentato ed orchestrato, in grado di portare l'attenzione del pubblico su una cazzutissima protagonista femminile che da fidanzata pseudo intellettuale di uno dei membri dei Davison legata all'ambiente universitario passa alla modalità Rambo non appena i tre misteriosi individui mascherati si presentano armati di tutto punto alla porta della ovviamente isolata casa in campagna.Certo, la logica non sempre funziona, eppure il tutto ha un sapore molto pane e salame che titoli affini e decisamente meno riusciti non avevano - su tutti, il bottigliatissimo The strangers -, il ritmo regge per l'ora e mezza scarsa della durata e gli scontri fisici sono all'altezza delle aspettative - ottimo il due contro uno in cucina che precede di poco il finale, di un pulp che piacerebbe senza dubbio al nostro buon Quentin -, senza contare che l'ironia nera che chiude la pellicola rende l'intero lavoro di Adam Wingard godibile e divertente, ottimo per passare una serata distensiva senza ovviamente impegnare troppo il cervello o scomodare paragoni con varianti d'autore sul tema come fu per Funny games.E rimbalzando tra un colpo di balestra ed uno di machete, chiodi nei piedi e martellate in piena testa - senza contare trappole dal sapore di McGyver -, si trova anche il tempo di notare la presenza nel cast - pur se breve - di Ti West, regista ormai decisamente più noto di Wingard soprattutto grazie al sopravvalutatissimo Innkeepers, che mi capitò di sistemare da par mio qualche tempo fa. Dunque in libera uscita i neuroni, maschere da Slipknot alla mano, birra, rutto libero, e patatine: il sangue scorrerà copioso, e parrà quasi di essere tornati all'epoca in cui l'horror funzionava anche nella sua versione più tamarra.
MrFord
"I've felt the air rise up in me
kneel down and clear the stone of leaves
I wander OUT where you can't see
inside my shell, I wait and bleed."Slipknot - "Wait and bleed" -
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