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Youporn, pagina tratta da Cafè Bizarre: scoperte le anticipazioni di “Onde Rod” di Mario Pischedda

Creato il 27 maggio 2013 da Alessiamocci

Youporn” è una pagina tratta dal primo libro di Mario Pischedda, “Cafè Bizarre”, edito nel 2010 ed introvabile oggi. Il contenuto della pagina è stata pubblicata su Facebook venerdì 24 settembre 2010 alle ore 22.40, seguendo il discorso interno all’origine della pubblicazione.

Youporn, pagina tratta da Cafè Bizarre: scoperte le anticipazioni di “Onde Rod” di Mario PischeddaNel testo, Mario Pischedda, parla ed anticipa “Onde Rod”, lungometraggio che solo recentemente ha preso forma e che verrà proiettato in anteprima a Cagliari presso la Galleria d’Arte “Trigu” il 30 maggio 2013. Vi consigliamo l’interessante lettura dell’idea di progettazione del lungometraggio.

Youporn

“Lo spettacolo della società, siamo spettacolo, il resto è noia, esibirci, esibizione continua, al macero tutti, esibiamoci dai, la nudità di noi stessi, parliamo al video, fotografiamoci, facciamoci vedere, mostriamoci, senza pudore, youporn, vedere, vedere tutto, la umanità si fa vedere, che si mostra, diamoci in pasto, l’amico oggi aveva una palla nera sulla testa, una macchia estesa, sfavilliamo nelle strade, vetrina continua, lo spettacolo deve continuare, non fermarsi, avanti, sempre più avanti, mostrare, dimenticare e mostrare, alzare il tiro, osare, di più, ancora di più, osa, lo dicevo all’amica della lingerie che abbozzava un corpetto dark supertraforato, ma cosa è la vita, dove il senso di quello che facciamo, di quello che diciamo, di quello che conserviamo, cosa conservare nella età della iperproduzione a valanga, giriamo, registriamo tutto, arriveremo a far coincidere istante e registrazione, presa in real time, senza postproduzione, trasmissione in diretta del mondo, il mondo è lo spettacolo, lo spettacolo del mondo, cosa si cela dietro quegli occhiali scuri, guardiamo il mondo dagli occhiali scuri, Youporn, pagina tratta da Cafè Bizarre: scoperte le anticipazioni di “Onde Rod” di Mario Pischeddasono quasi alla fine, le batterie vanno esaurendosi, mi ficco in un angolo a dimenticare, il peso del ricordo troppo gravoso, domenica sarò a Ghilarza, lunedì dai burattinari, dai Ciprì e Maresco dell’Anglona, speriamo finalmente di mettere mano ad onde rod, giace lì, in attesa di un nostro schizointervento, voglio uno smontaggio meravigliao, un qualcosa che scorre veloce, tutto all’interno, tutto nella capsula, tutto nei sedili, tutto nella strada, la nostra vita è al strada, è il suv, vediamo il mondo dal parabrezza e dagli specchietti retrovisori, corriamo ogni giorno, incrociamo gli sguardi negli scafandri, interrogativi, esclamativi, non riusciamo a dare l’età, tutto ci sfugge, tutti in fuga, tutti che scappiamo, che scappiamo dalla libertà, questo girare vorticoso, questo girare attorno, continuiamo a girare, giriamo instancabili, seguiamo il flusso, siamo in coda, siamo al casello incolonnati, al caldo, sudati, in attesa della felicità, questa felicità non arriva mai”

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