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Your confusion, my illusion

Creato il 14 settembre 2014 da Tereeffe @tereeffe

Non so perché io stia ancora qui, sul blog, a parlare di Italvolley: pare che i ragazzi di Berruto, oramai, se ne freghino totalmente anche del ranking mondiale (utilissimo per le qualificazioni alle prossime olimpiadi).

Ieri pomeriggio, l’Italia di Berruto, fuori dalla terza fase dei mondiali, ha affrontato l’Argentina dell’Allenatore degli allenatori (un maestro), ovvero Julio Velasco (tanta, tantissima stima), per conquistare l’undicesimo posto in classifica di questi mondiali.

Il primo set è uno spettacolo: si parla di Italvolley da sogno, quella compatta e bellissima che abbiamo avuto modo di vedere nel primo set contro la Polonia.

Eccolo qui: MA.
Nel corso degli altri set arrivano i blackout: pallette orribili, errori gratuiti, ricezioni da dimenticare, troppe battute sbagliate, muro che non sa leggere la distribuzione del regista argentino (De Cecco), sguardi da Bambi, alti e (più)  bassi,  rassegnazione e tantissima amarezza.
La storia si ripete e il cuore non regge il colpo: la tachicardia arriva, seguita da ricordi che avrei preferito rimanessero nascosti da qualche parte.
Dispiace tantissimo vedere l’Italia messa così male: gli azzurri partono in quinta, ma, successivamente, arriva il vuoto; una mancanza che non la si riesce e non la si può spiegare, ma che è stata sempre presente nell’animo dei ragazzi in campo nel corso di questi mondiali in Polonia.
Quasi ci si chiede se quest’Italia sia la stessa vista nel primo set, o se vogliamo generalizzare: se questa sia davvero la stessa Italia che ci ha fatto sognare a Londra (2 anni fa), o a Firenze (1 mese e mezzo fa).
Stasera l’unico che si salva è questo Sabbi, un opposto\schiacciatore che sembrava fosse stato convocato giusto per fare numero: chi si aspettava uno Zaytsev infortunato e sostituito da Vettori?
E proprio Giulio Sabbi dimostra quel coraggio, quella grinta, quella voglia di ricominciare; peccato, però, che il resto della squadra sia paralizzata (e  l’Argentina fa benissimo ad approfittarne), nonostante i cambi continui di Berruto (non voglio giudicare le scelte dell’allenatore italiano, ma quando un giocatore fa schifo DEVE essere messo in panca).

Un vero peccato vedere una squadra così demoralizzata, un gruppo di ragazzi che crolla psicologicamente e subisce tantissimo: a forza di scrivere di tutte queste sconfitte dell’Italia, non so più che parole usare per esprimere quel senso di “tristezza-disagio-amarezza”.

Tra 12 ore circa (20.15, Rai Sport 1) c’è la sfida contro l’Australia, l’ultima partita del mondiale da incubo (altro che i film di Dario Argento) di questa Italvolley che spezza i cuori.

Italia – Argentina 1-3 (25-17, 21-25, 28-30, 21-25)



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