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Youth Garantee! Garanzia ai giovani

Creato il 10 marzo 2014 da Propostalavoro @propostalavoro

Youth Garantee! Garanzia ai giovaniSi chiama Garanzia giovani (Youth Garantee), e si propone come il piano risolutivo per abbattere la disoccupazione giovanile. L’iniziativa prende forma nella Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del 22 aprile del 2013 e prevede che ogni Stato e in via prioritaria quelli con un tasso di disoccupazione giovanile superiore al 25%, garantiscano, ai giovani al di sotto dei 25 anni, entro 4 mesi dall’uscita dal sistema scolastico formale, un progetto concreto per la loro occupazione. Per l’Italia è previsto un finanziamento di circa un miliardo al cui concorso parteciperanno la YEI (Youth Employment Initiative, il Fondo Sociale Europeo (FEI) e risorse nazionali e regionali. Alle regioni e alle province autonome (in condivisione con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali) spetterà l’attuazione del programma sul territorio.

Ma vediamo nello specifico il funzionamento e il target a cui il programma è destinato. L’intervento si concentrerà sui giovani nella fascia di età 15-24 con un’estensione in futuro anche ai giovani tra i 25-29 anni, che non lavorano e non frequentano corsi di istruzione o formazione (NEET) da intercettare entro quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema di istruzione formale. Lo strumento principale attraverso cui verrà attivato il piano dello Youth Garantee sono i Servizi per l’impiego che fungeranno da centri di contatto cui i giovani dovranno rivolgersi per usufruire della garanzia, i centri saranno collegati tra di loro e alle altre strutture pubbliche e private all'interno di un portale nazionale che fungerà da fulcro dell'incontro tra domanda e offerta di lavoro. I giovani, dopo l’iscrizione al programma, verranno accompagnati attraverso un servizio di orientamento in un percorso che offrirà loro o una possibilità di istruzione e formazione oppure un’esperienza di lavoro. In quest’ultimo caso ai percorsi lavorativi tradizionali, il programma affianca le possibilità previste dalla normativa vigente sulla facilitazione dell'inserimento lavorativo come ad esempio i percorsi di alternanza scuola-lavoro ai sensi del DL 104/2013, o ancora l’avvio di contratti di apprendistato, di un’esperienza di tirocinio, di servizio civile, la possibilità di percorsi di mobilità transnazionale e territoriale e infine l’avvio di un’iniziativa imprenditoriale.

Nel nostro paese tutto questo dovrà passare innanzitutto per una riforma strutturale dei centri per l’impiego che, ad oggi, stentano ad andare oltre un mero ruolo di registrazione dello status di disoccupazione/occupazione circoscritto al loro territorio di competenza.  In questo senso l’iniziativa potrebbe essere un ottimo incentivo all’uso efficiente e virtuoso dei centri per l’impiego e in una prospettiva ottimistica il piano, messo a regime, potrebbe davvero diventare lo strumento per abbattere la disoccupazione giovanile. Ma attenzione, la maggior parte delle risorse economiche messe in campo dall’Unione Europea sono destinate a classi di età specifiche per esempio gli over 50 o, come, in questo caso, i giovani tra i 15 e i 25 anni. Per cui, ci auguriamo davvero che questo strumento aiuti a non disperdere i nostri giovani ma non dimentichiamoci della generazione esattamente successiva, quella più penalizzata dalla crisi, chi ha più di 30 anni e non è  più tanto giovane, e con tanto di laurea, master e dottorato è costretto ad arrancare, nei periodi fortunati, tra un contratto precario e l’altro. Forse bisognerebbe dire all’Europa che è ora di garantire qualcosa anche a loro.

Alessia Gervasi


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