Dopo l'ultima missione dell'Unione Sovietica 37 anni fa, Pechino conquista il nostro satellite naturale. Si tratta del primo «allunaggio morbido» dal 1976. Ora la sonda si separerà dalla navicella e comincerà un'esplorazione di tre mesi della superficie lunare.
di Eleonora FerroniLa sonda spaziale Yutu, portata sulla Luna dalla navicella spaziale cinese Chang’e-3
Sono passati 37 anni da quando l’ultimo manufatto umano ha toccato il suolo lunare. Adesso è il turno di Yutu, il lander della missione cinese Chang’e 3 che si è posato sulla superficie della Luna. L’ultima volta era stata l’Unione Sovietica a riuscire nell’impresa con il Luna 24 nel 1976. La Cina si è unita così all’élite dei tre paesi che sono stati in grado di toccare la superficie del nostro satellite naturale.
Quella della sonda “Coniglio di Giada” è la terza missione lunare cinese, dopo quelle del 2007 e del 2010. L’obiettivo è sondare la struttura geologica del satellite e la ricerca di possibili risorse.
La televisione di stato cinese CCTV non ha trasmesso un filmato dell’allunaggio ma solo alcuni fotogrammi: 59 immagini, per l’esattezza, tra cui questo che vi mostriamo qui sopra. La sonda, che pesa 120 chili, può scalare pareti fino a una pendenza massima del 30% e viaggiare alla velocità di 200 metri orari. Quella del Coniglio di Giada sarà il più lungo viaggio spaziale mai realizzato dalla Cina.
Intanto Pechino sta facendo passi da gigante nella realizzazione della stazione spaziale cinese che sarà in orbita dal 2022 al 2032, al termine della missione della Stazione Spaziale Internazionale. Il primo passo è il lancio del core module della stazione, che avverrà nel 2018, seguito nel 2020 e nel 2022 dal lancio di due laboratori spaziali.
Fonte: Media INAF | Scritto da Eleonora Ferroni