Da sinistra, il tenente Silvia Guberti e il colonnello Emmanuele Aresu
Da qui l'idea di fornire ai contadini interessati i mezzi per impiantare colture diverse ma altamente remunerative. "Lo zafferano rende al contadino 3 volte l'oppio, cioè almeno 9 mila euro l'ettaro - spiega il colonnello Emmanuele Aresu, ex capo del Provincial Reconstruction team di Herat da poco rientrato in patria - Noi abbiamo utilizzando fondi italiani e statunitensi (circa 300 mila euro in tutto) per fornire ai coltivatori i bulbi e le strutture per partire con la produzione. I risultati sono incoraggianti, visto che quest'anno avremo la prima azienda di Herat autorizzata ad esportare zafferano in Europa". Non tutto però è filato liscio, perchè lo zafferano fa gola ai talebani che hanno visto scendere la superficie dei campi coltivati a oppio nella provincia di Herat dai 2500 ettari del 2005 ai meno di 500 odierni: "Due camion di bulbi destinati alle regioni più periferiche sono stati attaccati - racconta Aresu - i loro autisti uccisi e il carico dato alle fiamme, ma con gli elicotteri dell'Esercito siamo riusciti a raggiungere anche i villaggi più sperduti.Un chilo di zafferano afghano ha raggiunto il Salone del Gusto, dove, venduto in bustine da 1 e 10 grammi, è andato esaurito nei primi 2 giorni di manifestazione. I proventi andranno alla Ghoryan's Women Saffron Association, un'associazione femminile sostenuta dall'agenzia statunitense USAID che impiega 480 donne nella produzione e nella lavorazione dello zafferano. Ma la qualità del prodotto saprà reggere agli standard del mercato globale? A fugare ogni dubbio ha pensato Piero Sardo, presidente della Fondazione per la Biodiversità di Slow Food: "Lo zafferano afghano è di straordinaria qualità - ha detto - anche per merito della perfetta adattabilità della pianta al terreno ed al clima del luogo. Quando i tempi saranno maturi daremo una mano alle piccole aziende che vorranno esportarlo verso l'Occidente. L'agricoltura di qualità può salvare l'Afghanistan".Un momento della lavorazione dello zafferano nell'associazione femminile di Ghoryan