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Zainetto sulle spalle

Da Mark @OfficinaDiMark
Zainetto sulle spalleMi manca quello zainetto invicta sulle spalle, la mattina, il pomeriggio, in vacanza, al mare, in palestra, al calcetto. Sempre li con le sue scritte, i suoi disegni, le firme impossibili, non era importante ciò che trasportava era importante la sua presenza che ti faceva appartenere alla normalità. La stradina sotto casa, o il muretto poco più in là erano sempre popolati da decine di ragazzi, ogni spazio aveva i suoi "dominatori", sui giardinetti impazzavano partite interminabili, il mio rapporto con l'altro sesso era da La bella e la Bestia però non me ne fregava un cazzo di nulla, a parte le solite menate e cagate varie. Oggi forse sono cresciuto un pochino, e me ne frega un po' troppo di tutto, e quello zainetto è andato perso, mi dispiace perché avrebbe un senso riempirlo, non di ricordi, ma di questo nuovo me, che a tratti mi spaventa, troppo spavaldo, convinto, odioso, virulento, attaccabrighe, ancora imbrigliato nelle sue catene, attende sornione l'era dell'apparizione.
Non ermetico come nei post, l'altro me, si aggira sulla Terra e fa finta di non capire, di ignorare, di rasentare il superficiale, intanto incamera, infila nello zaino lo scibile, mette a tracolla e porta qua, dove magia e ragione fondono le parole, tornando a danzare per il nuovo fanciullo che timido si affaccia. Ora torno con lo zainetto, quello che ognuno non dovrebbe mai scordare, che in fondo non c'entra un cazzo con la vita, ma ne ha fatto nostalgicamente parte.

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