Le miniere di rame in Zambia, di proprietà d'industrie cinesi,la nuova piovra calata sull'Africa, non rispettano le leggi che tutelano la sicurezza dei lavoratori e il loro diritto ad organizzarsi.
Lo denuncia a chiare lettere l'Organizzazione non governativa HUMAN RIGHTS WATCH (HRW) e lo fa in un nuovo Rapporto dal titolo :"Se rifiuti, sei licenziato:abusi sul lavoro nelle miniere di estrazione di rame di proprietà cinese in Zambia".
Il Rapporto in questione è composto di ben 122 pagine e presenta dati e testimonianze, che fanno accaponare la pelle, se la lettura è fatta attentamente, proprio in merito al mancato rispetto dei diritti umani .
Non che la cosa sia nuova. Nel secolo scorso, in Europa, Marcinelle (Belgio) è un tristissimo ricordo.E le lotte dei minatori nel Galles, ad esempio, non sono molto lontane nel tempo.
Ma leggere nero su bianco, oggi anno 2011, produce un certo effetto.
Non era stata abolita la schiavitù?
Inoltre il rame dello Zambia costituisce da solo il 75% delle esportazioni e i due terzi delle entrate del governo centrale.
Chi lavora alla sua estrazione, che è poi ricchezza per il Paese, e solo sopravvivenza per lui, meriterebbe forse maggior rispetto.
I problemi piu vistosi, cui bisognerebbe assolutamente porre riparo, sono, ad esempio, le scarse condizioni igieniche e di sicurezza in cui si è costretti a lavorare.
Si aggiungano ad esse i massacranti turni di lavoro, che vanno dalle 12 alle 18 ore e l'impossibilità
di svolgere riunioni sindacali per protestare contro il rispetto delle leggi in materia, che sono poi le stesse leggi dello Zambia.
Nonché si accluda la violazione assoluta anche di quelle, le leggi sul lavoro del diritto internazionale.
Leggi inderogabili.
Ora quello che HUMAN RIGHTS WATCH contesta è che le violazioni dei diritti sono avvenute in barba al rispetto dell'autonomia del Governo dello Zambia, il quale, per altro, non ha mosso un dito(forse volutamente) in difesa degli operai e di cittadini zambiani.
Totale indifferenza dunque contro condizioni di lavoro disumane e pericolosissime.
Infatti, parole sacrosante di un minatore, se per caso la situazione di lavoro fa intravedere un pericolo reale, chi dirige i lavori invita ugualmente a proseguire.
La vita umana, in casi del genere, finisce con l'essere effettivamente un optional.
Perché? Perché per l'azienda cinese conta solo il profitto e per il Governo zambiano anche contano solamente gli introiti, che vanno di filato a rimpinguare le casse dello Stato.
Per prendere poi chissà quali altre vie...
Chi tra gli operai ,per caso, parlasse con altri di morti "bianche" è di sicuro licenziato.
La logica è : fuori uno, dentro un altro.
La manodopera sottopagata non manca mai in Africa e in tutte le altre parti del mondo, dove alligna la miseria.
Quanto ai governanti va bene così: pochi ricchi e molti poveri.
Così si hanno non solo molti pitocchi ma anche molti "clientes".
E questa, ahimé, è logica universale.
Non risparmia nessuno.
Nemmenno la" nostra" bella Europa.
Tanto che, in questi giorni molto critici a livello politico ed economico per noi popolo italiano, ci sentiamo ripetere che la Cina sì è quella che ha fatto passi da gigante così come tutti si dovrebbe fare... !!!!!!
Diritti umani ? Che cosa sono?
La Cina è la prima potenza mondiale economico-finanziaria del pianeta tanto da tenere in pugno per il "debito" persino gli USA.
Contano i risultati. Non le modalità.
Oggi.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)