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Zappate sui piedi

Creato il 05 maggio 2012 da Topolinamarta

È un bel pomeriggio di maggio quando la vostra amica Topolina decide che, dopo aver adempiuto ai suoi impegni di studentessa, la cosa migliore da fare per rilassarsi è, naturalmente, un bel giretto in libreria. Allora inforca la bicicletta e raggiunge il centro, dopodiché entra e inizia a curiosare tra gli scaffali, talvolta tirando fuori un qualche romanzo e spizzicando alcune pagine aperte a caso… fino a quando il suo occhio, sempre attento a scoprire i titoli più interessanti, non si imbatte in una copertina che gli fa venire un tic, prima leggero e poi sempre più insistente, di nervosismo:

Zappate sui piedi

Ciò che la infastidisce non è tanto la (discutibile) copertina molto fumettosa e vaporosa, né il titolo tutto sommato anonimo e insignificante, quanto l’irritante adesivo rosso che vedete appiccicato lì a destra.
Forse l’intento della casa editrice era quello di suscitare nel potenziale acquirente un pensiero del genere: “Guarda qua, ecco tutta per te una baby scrittrice di 13 anni! Anche se scriverà come tutte le altre 13enni di questo mondo (cioè male, in media), devi assolutamente comprarlo, perché se ha pubblicato vuol dire che è bravissimissima!”… ma, ahimè, la Topolina non è una lettrice qualunque, e senza riflettere oltre ripone il libro e passa allo scaffale successivo. Alla facciaccia dell’adesivo.

UN’AUTRICE BEST SELLER DI 13 ANNI

a caratteri cubitali genera in chi guarda un’antipatia non da poco, dovuta principalmente a un fatto: dato che ormai è cosa risaputa che il valore di un libro non è dato dall’età del suo autore (se così fosse, del resto, Il libro del destino sarebbe un capolavoro, e Il signore degli anelli una robetta da quattro soldi), ma che nonostante tutto il lettore medio continua a cascarci, è assai difficile che un osservatore un pelo più attento non si chieda:

Ma se Paola Zannoner ha ragione a dire che è “Una storia affascinante scritta da una ragazza di grande talento” (come si legge sul retro del libro), perché cavolo farmi venire l’atroce sospetto che non lo sia con l’ennesimo adesivo del “baby autore best seller”?

Voglio dire: è sufficiente girare il libro di 180° (visto che la stessa tiritera è ripetuta sul retro) per sapere quanti anni ha Erica Bertelegni. Devi proprio spiattellarmelo davanti agli occhi, facendomi sorgere il dubbio che sia tutta una trovata pubblicitaria e, di conseguenza, spingendomi a lasciare il libro dov’è nel 99% dei casi?

Premetto che non ho (ancora) letto il libro, ma che conto di farlo perché, una volta tanto, è interessante leggere qualcosa di una ragazza più piccola di me (perché anche i baby che ho letto finora erano tutti più grandi).
La puzza di trovata commerciale, però, continua a sentirsi lontano un miglio, secondo me… senza contare che, come in molto dei romanzi dei baby scrittori che ho letto, stiamo parlando di 14€ per un libro di 300 pagine scritte con corpo 16. E soprattutto che, a giudicare dalle primissime pagine che ho sbirciato, il livello stilistico è quello di una fanfiction media. Leggasi: con tutte le debolezze e le ingenuità di chi è ancora alle prime armi. Un estratto che si trova in rete, tanto per farvi un esempio, è questo:

Mi chiamo Aurora Bianchi, ho appena compiuto tredici anni e vivo a Roma, per me la città più bella sulla terra. Non esagero: ROMA è ROMA e non me ne andrei da qui per nulla al mondo. Ora che ho scoperto che è pure “magica”! Vi sento un po’ confusi… è solo che sotto Roma c’è il quartier generale della magia e la sovrana mi ha concesso l’onore di esaudire 100 desideri, 100 incanti. Badate bene: ESAUDIRE, non esprimere…

Di sicuro non “che usa il linguaggio e l’immaginazione di una ventenne”, come ho letto in un articolo su internet.

Sfortunatamente non so dirvi di più, per ora dato che non ho trovato una recensione seria neanche a pagarla: quelle che ho letto, invece che analizzare gli aspetti del romanzo, parlano soltanto di quanto sia brava la giovane Erica, che preferisce i libri a Facebook… non come l’intera gioventù moderna che pensa solo a divertirsi e non legge più (???). Perciò presumo che il “gravoso compito” di recensire 100 incanti tocchi a me…
In attesa di trovare il tempo, però, il mio giudizio rimane lo stesso: questa storia dei baby scrittori osannati come grandissimi autori ha seriamente rotto. Questo non esclude, naturalmente, che  100 incanti possa rivelarsi assolutamente bllximo!!!!11!!1!, ma dopo aver letto decine e decine di romanzi pubblicizzati come piccoli capolavori e poi rivelatisi un autentico fiasco, non oso sperare tanto.
Però continuo a chiedermi: è davvero sufficiente un adesivo, oppure una fascetta colorata, per spingere un lettore ad acquistare un libro alla cieca, considerando che le librerie sono straripanti di libri con adesivi e/o fascette tutti uguali? Se è così, siamo messi davvero maluccio, gente! :)

Zappate sui piedi

Interessante, Watson, davvero interessante… ma chiedo troppo se, prima di acquistare un tale capolavoro, volessi prima saperne il titolo?

*       *       *

PS: anche se mi sembra superfluo, ci tengo a specificare che:
a) no, anche se Erica Bertelegni ha due anni meno di me, non sono invidiosa perché lei ha pubblicato a 13 anni e io no (francamente, intendo migliorare finché non sarò pronta, non mi importa se nel frattempo mi verranno le rughe o mi cadranno tutti i denti);
b) non avendo letto il libro, come ho già scritto, con questo post non sto criticando la suddetta autrice. Prima di dire che sono kattiva&spietata, aspettate la recensione che farò di 100 incanti, che arriverà presto o tardi;
c) la DeAgostini è liberissima di attuare le scelte di marketing che preferisce. Io ne sto semplicemente commentando una che mi è parsa discutibile;
d) in ogni caso, quanto ho scritto qui è semplicemente il mio parere. Se per caso tu che stai leggendo fossi di diverso avviso, sarei felice se esprimessi le tue ragioni tramite un commento, ma come io rispetterò le tue idee chiedo anche a te di rispettare le mie.

Questo non per pararmi il deretano in caso di eventuali (e probabili) critiche, ma solo per evitare di dover ripetere le cose centinaia di volte ;)


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