22 novembre 2012 Lascia un commento
Ricapitoliamo: un timido maestro di scuola, sogna un futuro migliore e sognando oggi, sognando domani, avra’ l’occasione d’indossare le vesti del suo eroe televisivo d’infanzia, Zebraman appunto e difendere il mondo da una delle piu’ improbabili invasioni aliene mai viste sul piccolo e grande schermo.
Il professore diviene cosi’ una star ma accade qualcosa che lo fara’ risvegliare quindici anni dopo, invecchiato, senza memoria e nella Tokyo ribattezzata Zebra City, governata da uno strano duo composto da padre figlia che delle strisce zebrate hanno fatto simbolo e potere.
Miike ancora una volta mi sorprende per quanto dovrei conoscerlo abbastanza per aspettarmi tutto il meglio e tutto il peggio che un regista possa produrre.
Gia’ in passato ho scritto che il piu’ grande pregio di Miike e’ vivere il suo mestiere come missione e come piacere, bisogno fisiologico che lo spinge a produrre con qualsiasi condizione economica e d’opportunita’.
Viene da se’ che quando il budget e’ alto, altissimo come in questo caso, lo spettacolo e’ assicurato ma sia chiaro, i soldi sono un mezzo non un fine e lo dimostra lo straordinario bagaglio tecnico che gli permette qualunque cosa desideri creare. Penso ad esempio alla sigla di testa dove Miike in soli tre minuti sfotte il cinema USA, quello dei colossal e la musica, quella di MTV e lo fa con l’arma piu’ affilata, essere migliore di loro.
Una bella lezione che non risparmia i parolai antimperialisti del mondo unito che ancora oggi sono ben lontani dal saper mostrare una qualsivoglia superiorita’, molto bravi a parole, pco nei fatti.
Notevole anche il soggetto tutto giocato nella trasformazione di una parodia in storia serissima laddove comunque, l’idea di impostare l’intera trama nella contrapposizione di bianco e nero non senza implicazioni taoiste anche serie, da’ ulteriore merito a Miike di saper padroneggiare le immagini come i testi. Fa scappar da ridere comunque che temi come bene/male "assoluto" siano per noi italiani argomento di discussione serissimo gestito da intellettuali da prima serata mentre altrove la si tratti, giustamente, come una barzelletta
Uno dei migliori film supereoistici di sempre e lo dico senza ironia, tanto quella e’ a valangate nella pellicola.