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Zedda in Consiglio comunale

Creato il 21 luglio 2011 da Nonzittitelarte

CDAEcco come rimoduleremo il debito
Lirico, premi di produzione nel mirino della Corte dei conti
Era la soluzione trovata dall’ex sindaco Emilio Floris. E come altre è stata accantonata. Ormai è certo: il buco nel bilancio della Fondazione del Lirico non verrà ripianato dando in garanzia alle banche il teatro, di proprietà del Comune. Semmai, per rimodulare e allungare i termini dei prestiti già chiesti alle banche verranno messi sul piatto i finanziamenti statali e regionali destinati alla Fondazione.
IL CONSIGLIO A dirlo chiaramente è il sindaco Massimo Zedda, che durante il Consiglio di ieri sera – la seduta era dedicata proprio alla questione del Lirico – ha spiegato quale può essere la strada: «Il mutuo esistente può essere ricontrattato», ha detto il primo cittadino, che ha parlato per oltre mezz’ora, «dando in garanzia i finanziamenti che ogni anno il teatro riceve dallo Stato, dalla Regione e dal Comune. Ma è inutile ridurre o azzerare il debito senza un piano industriale». L’esposizione con gli istituti di credito è alta: 25 milioni di euro (nel conto, come ha spiegato lo stesso Zedda, sono compresi anche 4 milioni di Tfr dei dipendenti) che, spalmati su trent’anni e sommati agli interessi, porterebbero a una “rata” da circa un milione e mezzo all’anno.
IL DIBATTITO La discussione, imbeccata da due interrogazioni – tutto previsto durante la conferenza dei capigruppo, che ha dato a ogni consigliere la facoltà di intervenire – è durata oltre tre ore. E gli argomenti toccati sono stati tanti: si è parlato di taglio degli sprechi e dei privilegi, come quello dei biglietti omaggio distribuiti dalla Fondazione; si è parlato anche della paternità del debito milionario, che in tanti, sia nella maggioranza che nell’opposizione, hanno attribuito a Mauro Meli («ci ha lasciato con un buco di 16 milioni di euro», ha detto Anselmo Piras, pur difendendo l’operato dell’ex sovrintendente).
LA CORTE DEI CONTI E si è parlato del premio di produzione che i dipendenti del teatro chiedono da tempo e su cui la Corte dei Conti avrebbe aperto un’indagine. Il bonus è previsto dal contratto integrativo, ma come ha spiegato Zedda, «il Ministero ha chiarito che non c’erano le condizioni per darlo». Il sindaco ha fatto riferimento alla lettera che Salvatore Nastasi, direttore generale del ministero dei Beni culturali, ha inviato al sovrintendente Gennaro Di Benedetto per dare un parere sulla questione. Secondo l’alto funzionario il premio non sarebbe dovuto, in primis perché è previsto solo in caso di pareggio del bilancio, condizione che non si è avverata nel 2010. Ma soprattutto il direttore generale contesta il metodo di attribuzione del bonus, slegato da qualsiasi accertamento dell’incremento della produzione. Ecco perché Nastasi richiama «la responsabilità degli amministratori che disposero e\o non sospesero tali erogazioni». La lettera, dello scorso 18 maggio, è stata inviata anche alla magistratura contabile, che avrebbe aperto un’inchiesta per accertare eventuali irregolarità nel pagamento dei premi.
LA SEDUTA Ma durante la seduta di ieri si è registrato anche un duro scontro tra Zedda e il capogruppo del Pdl Giuseppe Farris. Al centro della discussione, le regole da seguire durante il dibattito di ieri sera. Farris si è avvicinato al banco del presidente Ninni Depau per discutere e sarebbe stato invitato da Zedda ad allontanarsi. La risposta di Farris non si è fatta attendere («Non si permetta di avere atteggiamenti di questo tipo»), e pochi minuti dopo l’intero gruppo Pdl ha abbandonato l’aula.
I PRECARI Ieri sera la seduta è stata seguita, oltre che dai dipendenti del Lirico, anche dai precari del Comune, guidati dal sindacalista della Funzione pubblica della Cgil Luca Locci e dal coordinatore nazionale Fp Cgil Luigino Baldini. I rappresentanti dei lavoratori chiedono la stabilizzazione di circa 150 precari che lavorano per il Municipio.
Michele Ruffi

L’Unione Sarda 21.07.2011

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