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Zeesty: intervista a Giampiero Giacchino

Da B2corporate @b2corporate
Intervista a Giampiero Giacchino di Zeesty, progetto partecipante al 2° girone del Wind Business Factor Competition 2013. Zeesty è una startup incubata nell'incubatore NapoliEst, nel quale siamo entrati con la partecipazione a Vulcanicamente, una startup competition organizzata dal Comune di Napoli e Dpixel. Zeesty si propone di offrire un'esperienza tutta nuova nel cercare e scegliere un ristorante. Tramite piattaforma web e app mobile l'utente potrà cercare un ristorante in base a quello che propone nel proprio menù, visualizzarne i prezzi e ordinare direttamente da smartphone una volta arrivati nel locale.
Zeesty: intervista a Giampiero Giacchino
1) Ciao Giampiero, grazie della disponibilità! Raccontaci qualcosa di voi!
Ciao, e grazie a voi per l'opportunità. Nel team, oltre a me ci sono Carlo ed Enrico. Abbiamo partecipato a Vulcanicamente, una startup competition. Dopo quella esperienza, a gennaio di quest’anno è nata Zeesty e siamo entrati nell'IncubatoreNapoliEst del Comune di Napoli. La nostra startup si propone di migliorare la gestione di un ristorante nei processi di: gestione del menù, prenotazioni, ordinazioni, promozione e fidelizzazione del cliente. Grazie ad un sistema multipiattaforma (webapp e app mobile) ci proponiamo di rendere più facile la vita ai ristoratori e rendere unica l'esperienza per il cliente, nella ricerca e la scelta di un ristorante.
2) Fare startup è un’avventura da intraprendere senza la paura di fallire, qual è il vostro motto?
"No Execution, No party"
La motivazione principale che ci ha spinto a intraprendere questa avventura è l'idea,  crediamo in essa, pensiamo possa essere un elemento di novità nel settore nel quale vogliamo collocarci.
Siamo consapevoli però, che senza una ottima execution, senza un prodotto fatto bene e migliore di tutti gli altri, non andremo lontani.
3) Un  team dinamico, motivato e affiatato è fondamentale per andare lontano! Come siete strutturati? Quali competenze tecnico specialistiche possedete?
Ci conosciamo dai tempi dell'università, abbiamo modo di vederci anche nel tempo libero, questo crediamo sia un plus anche se poi si finisce a parlare sempre di Zeesty. Siamo tre informatici provenienti dall'università di Salerno. Nonostante ciò, cerchiamo di ricoprire tutte le figure che occorrono, anche quelle economiche e commerciali. Siamo convinti che in una startup come la nostra, almeno all'inizio, ognuno si debba occupare di "tutto", restando altrettanto certi che col passare del tempo il team deve essere sicuramente completato con figure attualmente mancanti.
4) Wind Business Factor Competition 2013: un’opportunità per apprendere, fare networking, far conoscere la propria idea a potenziali investitori! Quale valore aggiunto state portando a casa da questa esperienza?
Siamo molto felici di essere entrati nel secondo girone della competition, al primo purtroppo era andata male. Molto interessanti i webinar su temi indispensabili per le startup. Wbf è una sorta di "scuola per startup", con tanto di compiti a casa tra un webinar e l'altro. Stiamo ricevendo molti feedback interessanti su come presentare la nostra idea, crediamo molto nella comunicazione, è fondamentale. Speriamo di migliorare il nostro modo di arrivare alla gente, in questo caso gli investitori.
5) Innovazione, creatività e motivazione: aspetti fondamentali per fare startup: ma non dimentichiamoci delle tecniche di management per completare il cocktail esplosivo! Cosa ne pensate?
Quando si inizia un percorso imprenditoriale come il nostro, ci sono aspetti che pensi siano più importanti di altri ed è interessante accorgersi come poi questi cambino nel corso del tempo. Parlando di zeesty, all'inizio abbiamo puntato tutto su come doveva essere il prodotto, usiamo questo linguaggio piuttosto che l'altro, usiamo il cloud ecc.  Poi ci siamo accorti che quello che conta per l'utente finale è l'interfaccia, l'usabilità e l'abbiamo messa al primo posto. Adesso, che siamo in una fase più avanzate, ci accorgiamo che tutto questo non può prescindere da una buona organizzazione aziendale, per questo stiamo cercando di curare molto questo aspetto andando a colmare le lacune che avevamo e abbiamo ancora, è diventata la nostra priorità.
6) Eric Ries autore del libro “The Lean StratUp” definisce la startUp come un’organizzazione dedicata alla creazione di qualcosa di nuovo in un contesto di estrema incertezza! Messaggio chiaro e rivolto a tutti coloro che vogliono percorrere nuove strade (gli imprenditori sono ovunque) e lanciare prodotti/servizi ancora inesplorati. L’approccio deve essere quello di implementare un metodo scientifico basato sull’innovazione sperimentale per misurare  i propri progressi, collegato alla capacità di apprendimento continuo. In sintesi il messaggio è: Build-Measure-Learn  innovando e sperimentando! E’ il vostro modus operandi?
Assolutamente sì, crediamo che questo concetto debba a possa valere per qualsiasi startup, tutte quelle IT e soprattutto per quelle che vanno ad inserirsi in un mercato ancora non ben definito e strutturato. Personalmente posso dire che non c'è giorno in cui non impariamo qualcosa dai nostri errori o dalle risposte che si hanno dagli utenti e dal mercato. 

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