Ho ricevuto gratuitamente questo libro da Reda Wahbi in cambio di una recensione sincera. Questo fatto non ha influito sull'obiettività della recensione.
di Reda Wahbi
ISBN: B00JDH3RLU
Edito da Autopubblicato
Genere: Horror
Pagine: 177 (previste a stampa)
Ricevuto da: Reda Wahbi
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Inès e Gustav sono una coppia come tante altre, con i loro pregi e i loro difetti.
Dopo una breve separazione, decidono di recuperare il tempo perduto e prendersi una breve vacanza tra le tranquille campagne di Castelchiasso, dove sono in atto i festeggiamenti della “Fine del Mondo Nuovo”.
Inès vuole la vacanza perfetta per distendere i nervi del suo Gustav e prenota “La Suite degli Innamorati” presso lo Zeitgeist Hotel, così da prendere parte alla festa a tema anni ‘40 del quinto piano.
Tutti i buoni propositi sembrano crollare già dopo poche ore e tra le mura della suite riemergono vecchi rancori che culmineranno con l’arrivo inaspettato di Boris, che li trascinerà nella sua spirale di violenza e follia.
Quando la morte irromperà nella loro quotidianità, l’hotel svelerà la sua vera natura e, in qualche modo, si rivelerà una soluzione per risolvere i vecchi dissapori una volta per tutte.
Primo episodio della saga "Zeitgeist Hotel"
Zeitgeist hotel: una stanza grigia fa parte di una raccolta di racconti lunghi, legati dal filo comune del luogo in cui si svolge la vicenda – lo Zeitgeist hotel, per l’appunto – e del lasso di tempo in cui si svolge. Sembra tutto normale, in apparenza, ma poi qualcosa di questo albergo, qualcosa di quei giorni determina un particolare guizzo negli eventi.
Devo premettere che tempo fa l’autore mi aveva inviato un altro racconto della serie perché lo recensissi. Poi però quel racconto ha subito una revisione e l’autore ha preferito che commentassi questo. Lo dico solo perché ritengo che aver letto quel racconto per primo abbia un attimo falsato la mia percezione delle cose, perché quel racconto entrava nel vivo praticamente subito. Lo strano evento mi veniva presentato nelle prime pagine, se non ricordo male già praticamente alla prima riga; in questo senso, posso dire di aver letto Una stanza grigia con un bagaglio di nozioni che, altrimenti non avrei avuto. E credo che questo mi abbia permesso di capire meglio il racconto, nonostante alcune cose rimangano comunque oscure.
Partiamo con le cose positive del racconto: lo stile dell’autore è discreto, e gli errorini sparsi qua e là sono perdonabili, considerato che si tratta di un racconto auto pubblicato. Alcune cose a volte suonano un po’ dialettali – ad esempio, ad un certo punto i protagonisti si fermano in un bar per fare colazione e ordinano una ‘perla’; nella zona in cui vivo io, la ‘perla’ è solo la pietra preziosa, non qualcosa che si mangia. Ma, ripeto, trattandosi di un auto pubblicato penso sia perdonabile. Altre volte mi è sembrato che ci fosse qualcosa di sbagliato nella scelta dei tempi verbali, ma in questo io sono particolarmente pignola per cui può essere benissimo che sia io a rompere un po’ troppo.
Devo dire che non è un genere di racconto che avrei letto se non mi fosse stata chiesta la recensione, e alla fine della lettura non ho avuto particolare interesse a chiarire i punti oscuri leggendo gli altri racconti della serie. E penso sia questo il difetto fondamentale di questo racconto, se di difetto si può parlare: dipende troppo dagli altri racconti per chiarire alcune cose, e in questi casi secondo me il racconto in questione deve avere una forza e una capacità di attirare il lettore che lo spingano a cercare subito il seguito. E secondo me in questo racconto questa forza e questa capacità mancano. Ho trovato la parte introduttiva un po’ troppo lunga; ci vengono presentati i protagonisti, Inès e Gustav, una coppia che sta cercando di recuperare un rapporto d’amore che avevano interrotto. In un certo senso questa parte descrive bene i problemi della coppia e ci fa capire che non sarà facile ricucire le ferite; d’altro canto però è come se il racconto faticasse a ingranare. Si sblocca in effetti quando i due vengono raggiunti da Boris, un conoscente di entrambi, e la storia entra nel vivo e nella spirale di follia in parte provocata dal luogo in cui si trovano. A questo punto cominciano a succedere cose piuttosto sinistre, inquietanti e incredibili, e devo dire che se siete particolarmente impressionabili potreste faticare ad avanzare. Però il nodo è proprio qui: il racconto delega fondamentalmente agli altri racconti la spiegazione di alcune cose che qui vengono accennate, e di fatto si arriva alla fine senza avere elementi importanti per capire cos’è successo. La nota finale dell’autore ci spiega che, appunto, dovremo leggere questi altri racconti per capire… ma un racconto non dovrebbe essere pienamente comprensibile senza doversi appoggiare a note dell’autore e/o ad altri testi?
Alla fin fine ho avuto l’impressione di essere davanti a qualcosa di incompiuto, quasi. Mentre il primo racconto che mi ha inviato l’autore era completamente ‘indipendente’, e secondo me anche costruito meglio, in maniera da far crescere di più l’attesa verso la risoluzione, questo è troppo appoggiato agli altri, che peraltro dovrete leggere sul blog dell’autore. Io personalmente avrei preferito qualcosa di più compiuto, di più indipendente, qualcosa che potessi capire solo leggendo il racconto. Per me non è stato così, e ribadisco, non ho sentito nel racconto quella forza e quella capacità di incuriosirmi che mi avrebbe spinta a cercare altro.
Sicuramente c’è del buono nel racconto, e forse sono un po’ troppo influenzata dal primo racconto che ho letto per apprezzarlo fino in fondo. Sono convinta che con un po’ di migliorie qui e là potrebbe rivelarsi una lettura soddisfacente per gli amanti del genere e per coloro che non si fanno impressionare da un linguaggio piuttosto crudo e abbastanza grafico. Così però ho avuto l’impressione di avere davanti qualcosa che non è ancora sfruttato appieno, e questo mi impedisce di dare un voto migliore.
Fatemi sapere cosa ne pensate anche voi.
Valutazione
Trama
Personaggi
Stile
Overall: