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C'è chi perde la casa, chi il lavoro, chi una figlia di sedici anni perché un folle piazza un ordigno davanti a una scuola. Chi perde qualcosa, perde un pezzo della propria vita. Piange, si dispera, poi si tira su le maniche e ricomincia. Eppure c'è chi si prende gioco di queste persone, dall'alto delle proprie sicurezze, dei propri I-pad dell'ultima generazione, della vacanza esclusiva tutto compreso, del proprio abbonamento in palestra, dei propri happy hour "dove si può incontrare bella gente", del proprio "27" di ogni mese. Mal comune, mezzo gaudio? No, ZERO. Ma va bene così. C'è chi non capisce, chi non può capire, e continua a vegetare dall'alto delle proprie, incertissime certezze. Contenti loro ...