Ancona, Glue-Lab
Serata importante al Glue-Lab con l’accoppiata Cristian Naldi e Zeus!, due nomi di spicco quando si parla di stile personale e suoni coraggiosi, fatto salvo che i due set offrono interpretazioni distinte e a tratti antitetiche di ciò che con questi termini si vuole significare: sperimentale la formula di Naldi, con una spiccata predilezione per la ricerca sulla materia sonica e sul modo di plasmarla al di fuori degli usuali schemi, più schizofrenica quella degli Zeus!, che da una solo apparentemente “classica” sezione ritmica basso/batteria estraggono un magma musicale in grado di triturare e frantumare al suo interno linguaggi e stili tra i più disparati.
Si inizia col nuovo chitarrista dei Ronin, Cristian Naldi, che ben dovrebbero conoscere il nostri lettori più affezionati e che in solitaria ci incuriosisce per il suo approccio non convenzionale allo strumento. Interessante osservare la manipolazione in divenire e le molteplici sfaccettature che il musicista riesce a estrarre dal suo armamentario, anche se a tratti lo spettatore rischia – e sarebbe un delitto – di perdere di vista il risultato per concentrarsi sul procedimento. Inevitabile, dopo tante attenzioni, formarsi un’opinione più circoscritta recuperandone il disco.
Quando salgono sul palco gli Zeus! la sala del locale soccombe sotto una pioggia di note impazzite, costrette all’interno di una gabbia precisa al millesimo di secondo, tra improvvise curve a gomito nella trama sonora e cambi di tempo repentini. Fedeli alle teorie zorniane sulla possibilità di suonare un’intera partitura nel volgere di poche battute, comprimono nei loro pezzi un caleidoscopio di emozioni senza mai perdere di vista una coesione che ha dello stupefacente. Così, tra ritmi sincopati e sprazzi di groove in caduta libera, il set degli Zeus! ribadisce ancora una volta l’incredibile visione di questi autentici funamboli. Difficile se non impossibile descrivere a parole la botta di adrenalina che danno i brani proposti questa sera, a meno che non si voglia continuare a base di figure retoriche e voli pindarici, perché la compattezza degli Zeus! e un’intesa ormai rodata da un’interminabile serie di live hanno portato la macchina a essere una delle più letali attualmente in circolazione. A fine concerto rimane l’impressione di avere assistito a una vera e propria lezione sulle potenzialità dell’estremismo sonoro se incrociato con la voglia di osare e di mettersi in gioco. Si è vista anche una padronanza dei propri mezzi a dir poco superiore alla media, il che porta fa riflettere su come sia diverso il modo di porsi di tanti onanisti dediti solo a far sfoggio delle proprie capacità, ma senza alcuna reale intenzione di correre rischi. In cima alla lista dei live da testare di persona.
(anche questa volta le foto sono della bravissima Ludovica Galeazzi)
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