Prendete DOOM e Skyrim uniteli e avrete Ziggurat, il nuovo titolo di casa Milkstone e che dopo un anno dall’uscita su Steam ritorna in grande stile anche su console, riportandoci alla mente bei ricordi di giochi che furono e sensazioni quasi dimenticate vissute anni addietro. Ziggurat è un titolo decisamente inaspettato, divertente da giocare, immediato e che guarda ai titoli del passato in modo molto marcato, è un titolo pieno di citazioni di vecchie perle e che non esiterà a farvi dannare per la sua difficoltà, contraccambiata però dall’estrema soddisfazione nel momento della vittoria. Ma adesso basta con queste smancerie ed entriamo subito nell’azione, cercando di spiegarvi nel dettaglio cos’è Ziggurat e cosa ha da offrire.
Ziggurat è un FPS Roguelike con permadeath che strizza fortemente l’occhio a titoli quali Heretic e in più generale ai giochi anni 90. Giochi dove il game over voleva dire ricominciare tutto daccapo, giochi dove il divertimento era assicurato, ma per una manciata di minuti, giochi che detto fuori dai denti un po’ ci sono mancati e ci mancano. Ziggurat è un titolo sincero, che non ha grandi pretese ne vuole fare “filosofia”, è un titolo immediato e che ci lancerà nell’azione più frenetica fin da subito, un gioco che non perdona e che fa del gameplay nudo e crudo il suo punto di forza, riuscendoci in pieno. I ragazzi di Milkstone (Spagna) hanno portato sulle nostre console (e ancora prima su Steam) un titolo davvero eccellente sotto molti punti di vista, seppur breve nella sua assoluta bellezza. Ziggurat altro non è che un labirinto creato e concepito per un unico scopo: misurare le doti magiche degli apprendisti per farli diventare potenti stregoni dell’ordine. La sfida, inutile sottolinearlo, non è facile e molti apprendisti non faranno ritorno, andando in contro ad un destino peggiore della morte. Noi saremo uno di quegli apprendisti scelti per affrontare la terribile prova: 6 piani, 6 boss e tanti, tanti mostri ci aspettano. La storia di Ziggurat non è di certo brillante e risulta solamente accessoria, non aggiungendo particolari retroscena, ma comunque gli sviluppatori hanno deciso di inserire delle pergamene all’interno dei vari dungeon che una volta prese ci riveleranno piccoli frammenti di trama. I dungeon che dovremo affrontare saranno via via più complessi a livello di difficoltà e tipologia di nemici e la cosa che ci ha stupito di più è la loro generazione casuale. Infatti, in pieno stile Roguelike i livelli, ad ogni morte, saranno diversi, non tanto per la tipologia di nemici ma per conformazione e costruzione delle stanze e dobbiamo dire che è una trovata interessante che gli sviluppatori hanno introdotto per controbilanciare una longevità tutt’altro che eccezionale.
Inizieremo il gioco con uno stregone standard senza particolari debolezze ne punti di forza rilevanti, durante il corso dell’avventura potremo selezionare per le successive run altri diversi personaggi, sbloccabili con il completamento di obiettivi specifici. Tuttavia, saremo spinti all’utilizzo di un altro personaggio più per curiosità che per vera necessità, anche perché ripartiremmo dal livello 1. Quindi conviene di più continuare l’avventura con il personaggio di livello più alto e che se non particolarmente brillante in alcuna categoria almeno avrà dalla sua maggior barra vitale e mana a disposizione. Ziggurat potrà essere completato (almeno secondo un obiettivo sbloccabile) in meno di 45 minuti: sicuramente tagliando dritto e riducendo al minimo l’esplorazione, correndo subito al boss di livello per poi procedere a quello successivo, possiamo dire che la cosa è difficile ma fattibile. Per avanzare e sconfiggere il boss, dovremo prima evocarlo grazie ad una chiave che dovremo raccogliere e che sarà all’interno di una delle stanze del dungeon, chiamata “chiave del portale“, una volta raccolta basterà entrare nella sala del boss per evocarlo e una volta sconfitto, oltre a lasciarci numerosi cristalli d’esperienza e boccette vitali, ci permetterà di aprire un portale per il dungeon successivo. Le armi a nostra disposizione sono molteplici ed ognuna legata ad uno specifico mana: in tutto potremo trasportare fino a quattro armi contemporaneamente, tre senza contare quella di default che è la bacchetta magica e che sarà l’unica con il mana ricaricabile in automatico, per tutte le altre invece dovremo attendere di raccogliere i relativi cristalli colorati, rilasciati in gran quantità dai nemici. Ad ogni avanzamento di livello, premendo il tasto “X” accederemo ad un menù specifico dove potremo selezionare uno fra due bonus che verranno resi disponibili random. Lo stesso bonus potrà essere selezionato più volte laddove ci capiterà di poterlo riselezionare, in modo tale da renderlo più efficace. Tutti i bonus/malus che sbloccheremo ce li trascineremo per tutta la durata dell’avventura e quindi dovranno essere scelti con molta cura: potremo ad esempio selezionare bonus rigenerativi di mana o salute, di potenziamento del potere o della barra vitale e così via.
MA QUALE APPRENDISTA?!A “semplificare” le cose poi ci penseranno le statue degli Dei antichi: statue sparse per i livelli e che al costo di un sacrificio di vita, mana o nulla ci regaleranno bonus/malus specifici. Potremo decidere di selezionarle tutte e tre o nessuna, ma se possiamo azzardare un consiglio, vi diciamo di stare attenti e di non buttarvi con leggerezza sulla statua che non richiederà alcun sacrificio, perché spesso e volentieri vi darà dei malus quali un rallentamento permanente degli attacchi, o vi dimezzerà i mana potenziandovi però la salute e così via… Insomma il concetto è: non si da niente per niente! Inoltre, sparsi per la mappa di gioco vi saranno anche stanze nascoste e visibili solamente infrangendo delle specifiche pareti segnalate con delle crepe e che una volta abbattute permetteranno l’accesso ad una sala che in genere conterrà un upgrade raro. Tuttavia se pensate che salire di livello e avere potenziamenti ci aiuterà in modo sensibile vi sbagliate, poiché la difficoltà è ben bilanciata e sicuramente l’avanzamento di livello un po’ ci aiuterà, ma alcune stanze saranno irte di pericoli, trappole e orde di mostri che ci daranno non poco filo da torcere. Ad esempio in alcune sale potremo incontrare degli Obelischi che faranno respawnare all’infinito i nemici finché non li distruggeremo, in altre avremo dei malus attivi come nemici invisibili, impossibilità di mirare, movimenti rallentatati e così via, aggiungendo ulteriore sfida e difficoltà al tutto. A volte però, se avremo fortuna, nelle stanze più proibitive troveremo una ricompensa sotto forma di scrigno o di scatola e che una volta aperte ci potranno regalare cristalli d’esperienza in gran quantità, mana e o amuleti. Quest’ultimi aggiungono ulteriore aiuto al nostro alterego, ma avranno un effetto limitato o potranno addirittura essere utilizzati una sola volta.
Graficamente il titolo si difende bene grazie all’utilizzo di stratagemmi furbi quali il Blur, l’effetto “tunnel di velocità” durante lo scatto e uno stile che vira verso quello cartoon che vanno a mascherare un comparto tecnico buono ma non eccelso. In generale poi dobbiamo dire che non abbiamo riscontrato difetti gravi, anzi, a ragion del vero dobbiamo sottolineare che non abbiamo notato alcuna sbavatura di sorta, nemmeno rallentamenti durante le fasi più concitate di gioco. Possiamo quindi dire che Ziggurat non è solamente un buon titolo dal punto di vista dell’esperienza, ma anche ben sviluppato. Uno dei punti deboli invece sta nella longevità non nel senso delle ore necessarie al completamento di una singola run, quanto invece più al senso di ripetitività e di noia che si avvertirà una volta completato più volte il gioco e che presenterà si e no sempre i soliti boss e le tipologie di nemici da affrontare. Ziggurat quindi possiamo dire che è un titolo ottimo e che riesce a divertire a patto di prenderlo a piccole dosi, è un titolo che stenterete a giocare e rigiocare di continuo, ma piuttosto riprenderete svariate volte in mano nel tempo, poiché ha un fascino ed un appeal davvero unici.