Le avverse condizioni metereologiche e una persistente siccità dei mesi scorsi stanno per mettere allo stremo i contadini dello Zimbabwe.
Il Paese di Mugabe, dove la democrazia per i suoi abitanti è un vero e proprio miraggio assieme alle pesanti condizioni di vita quotidiana , si prepara ad affrontare un nuovo duro banco di prova.
Ne ha dato notizia in questi giorni il quotidiano governativo"The Herald", per il quale é scontata la crisi dei prossimi mesi.
In previsione di quanto accadrà nei prossimi mesi, infatti, il Governo ha sospeso le vendite della riserva strategica di cereali, un fondo che era stato creato, a suo tempo, per soccorrere appunto i contadini in difficoltà.
Si comprende bene il significato di questo provvedimento e cosa esso sarà per la povera gente.
Il prossimo raccolto di granoturco è atteso per il mese di giugno ma fin da ora sono state registrate situazioni critiche specie nelle regioni meridionali del Paese.
Anche le nazioni confinanti, come il Malawi, lo Zambia e il Sudafrica, si preparano comunque, a detta degli esperti, a vivere le stesse difficoltà dello Zimbabwe.
In passato, invece, erano proprio loro i Paesi a fare da stampella per arginare il dramma della fame degli abitanti dello Zimbabwe.
Oggi il clima impazzito, uno "Stato" ingessato, che privilegia pochissimi (i soli uomini di Mugabe), una crescita demografica incontrollata cui non corrispondono mezzi di sostentamento adeguato e neanche attenzione alla salute, condannano lo Zimbabwe ancora una volta all'emergenza.
Emergenza, alla quale sarà molto difficile fare fronte, considerando anche che certi interlocutori nel Paese non sono affatto graditi.
Paese, che è feudo esclusivo dell'inossidabile Robert Mugabe, alla cui corte difficilmente si avvertiranno i terribili crampi della fame.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)