Violini e bandiere della Pace: la marcia dei Rom e Sinti
BOLOGNA - Parte cantando l'inno d'Italia il corteo rom e sinti organizzato oggi a Bologna per la manifestazione nazionale delle due etnie. Con chitarre, trombe, violini e bandiere della pace, sono alcune centinaia le persone che hanno cominciato a sfilare da pochi minuti per le strade della città. In coda al corteo anche qualche decina di esponenti dei centri sociali. Il corteo, che sfila fuori dalle mura del centro cittadino, è organizzato in difesa delle minoranze, per i loro diritti e contro la xenofobia e cade nel giorno dell'anniversario della rivolta nel campo di sterminio di Birkenau.
Il presidente dei sinti: "Non siamo ladri". "Le contro manifestazioni di oggi sono la dimostrazione di politiche razziste. Devono capire che possono venire a dialogare con noi. Siamo stanchi di essere oggetto delle campagne elettorali di Salvini e altri. Siamo stanchi di essere considerati dei ladri e delinquenti, Hitler faceva queste politiche". Così Davide Casadio, presidente dell'associazione sinti italiana, a margine della manifestazione. Prima della partenza del corteo - a ritmo di alcune canzoni suonate dai manifestanti, tra cui l'inno nazionale e Bella ciao - alcuni sinti hanno depositato una corona di fiori nel luogo in cui la Banda della Uno bianca uccise due sinti italiani, nel campo di via Gobetti. "Siamo qui per dire che abbiamo subito come popolo - ha aggiunto Casadio - noi siamo per il dialogo. Salvini è un razzista, perché il razzismo è sentire gli altri meno importanti. Ma noi abbiamo combattuto per la Resistenza e per il Paese. Vogliamo dire che ci siamo anche noi". "Noi siamo d'accordo con la chiusura dei campi - ha spiegato - ma non con le ruspe. Noi non li abbiamo mai voluti i campi, siamo stati costretti da varie politiche".
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Miss Italia 1997E quest’anno fra le concorrenti c’e’ una zingara, Vincenza Di Rocco, che legge la mano e che chiede l’elemosina. Per i miei sono diventata il disonore della famiglia , dice. Solo che e’ troppa la voglia di entrare qui, nel regno degli occhi, e di farsi vedere.
Non ho nulla contro gli zingari, sinti o rom che siano, non è questione di razza, ma questione di come si vive.
Se un italiano non sinto, non rom, non zingaro, lascia i propri rifiuti in giro, dove non deve, mi fa schifo, se non paga le tasse e scrocca i Servizi che io pago con le tasse, mi fa schifo, se mi entra in casa per rubare quello che io ho comprato con il mio lavoro... beh, mi viene voglia di prenderlo a tortorate. Ma questo non è razzismo, con il razzismo non c'entra proprio nulla.
Dunque mi sta bene: Il corteo, che sfila fuori dalle mura del centro cittadino, è organizzato in difesa delle minoranze, per i loro diritti ma prima debbono venire i doveri, e spiace che di questi non se ne parli nell'articolo.