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Zio, zio, vaffanculo! Sarà la volta buona?

Creato il 31 maggio 2011 da Frankezze

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Forse questa è la volta buona che lo zio si leva dai coglioni. Si è piazzato in casa quando arrestarono papà, quasi 20 anni fa, e da allora comanda lui. Non si può dire che arrivò in punta di piedi, no. “Questa è la famiglia che io amo, è qui che voglio fare crescere i miei figli…”: ci fece tutto un pippone che puzzava di preconfezionato, al pranzo di Natale. Ma io lo sapevo che in realtà era pieno di debiti e che, caduta la protezione di papà, in carcere rischiava di finirci pure lui.

Non so perché mamma gli diede retta. O forse sì: aveva una sorta di fascino da agente immobiliare, quello che se ci caschi ti ritrovi con un mutuo di 40 anni e una stamberga vista tangenziale. Ma molto luminosa.

Comunque lo zio mano a mano prese possesso di tutto quello che avevamo. Vendeva, affittava, si intestava cose. Intanto i suoi problemi economici erano magicamente spariti. Non quelli giudiziari però. Ma quando stavano per metterlo nel sacco, ogni volta che sembrava quella buona, riusciva a spuntarla e poi a distrarci con battute, barzellette, rivendicazioni assurde di maggiori poteri. “Non è possibile che in una famiglia il padre abbia più voce in capitolo dello zio”. Oppure: “E’ assurdo che il nonno abbia più prestigio e autorità dello zio”.

‘Azzo dici zio? Ma se stai tutte le mattine, con l’aria del talent scout, appostato davanti all’uscita dell’istituto magistrale (e c’è chi giura di averti visto fuori dalla scuola media)? Come pretendi di avere più autorità del nonno, che ha quell’aplomb tipico delle vecchie spie sovietiche?

Comunque forse questa è la volta buona. L’assemblea di condominio lo ha delegittimato: non è stato rieletto amministratore. Ora tocca a noi toglierci questo scroccone da casa. Tutto sta che si convinca mamma, che esca da ‘sto torpore e lo sfanculi. Io però ho paura, quello si ripropone peggio del peperone, in un eterno ritorno di questa indigestione che dura da vent’anni.


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