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Znōrt 2016: a Catania dal 17 marzo al 20 maggio

Creato il 17 marzo 2016 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Znōrt 2016: a Catania dal 17 marzo al 20 maggio

Centro Zō, MercatiGenerali e AME (Associazione Musicale Etnea) presentano Znōrt 2016, rassegna concertistica musicale che si terrà a Catania dal 17 marzo al 20 maggio 2016. Un festival che prevede sei concerti, in programmazione presso le sedi di Zō Centro Culture Contemporanee (Piazzale Asia, 6 - Catania) e di MercatiGenerali (S.S. 417 Km 69, Catania) e seguirà il seguente calendario:

Roberta Gulisano

(giovedì 17 marzo, ore 21.30 - Zō Culture Contemporanee)

Erica Mou

(domenica 27 marzo, ore 21 - Zō Culture Contemporanee)

Calcutta

(lunedì 28 marzo, ore 13 - MercatiGenerali)

Dimartino

(venerdì 1 aprile, ore 22 - Zō Culture Contemporanee)

Ursula Rucker

(domenica 10 aprile, ore 21.30 - Zō Culture Contemporanee)

Bob Log III

(venerdì 20 maggio, ore 22 - MercatiGenerali).

I biglietti per i concerti potranno essere acquistati in prevendita a prezzo ridotto presso il Circuito Box Office Sicilia, www.ctbox.it - Tel. 095 7225340

Giovedì 17 marzo 2016, h. 21.30

Roberta Gulisano Live - Presentazione dell'album Piena di(s)grazia

Roberta Gulisano, artista siciliana, muove i suoi primi passi nel mondo della musica folk, intraprendendo successivamente gli studi accademici in musica jazz. Il suo variegato percorso musicale, iniziato nel 2006, la porta a miscelare mondi diversi, muovendosi tra gli stili con una penna sagace ed espressiva, cinica e vagamente strafottente. Negli anni accumula esperienze come l'apertura del concerto di Carmen Consoli e dei Lautari a Cinisi. Nel 2010 debutta come cantautrice al VI Premio Bianca d'Aponte - Città di Aversa, dove, con il brano Troppo profondo per le ventitré, si aggiudica la Targa SIAE per la miglior composizione. Il 2 novembre 2012 esce il suo primo disco Destini Coatti, autoprodotto. Nel 2015 l'incontro con Cesare Basile, a cui affida la produzione artistica del suo secondo disco, Piena di(s)grazia, uscito il 22 Gennaio 2016 su etichetta Private Stanze / Audioglobe. Nove preghiere anarchiche che cantano la collettiva rabbia, nove piccole bestemmie alla trinità lodata e riverita nei secoli dei secoli: il Denaro, il Potere, il Sopruso.

Domenica 27 marzo 2016, h. 21

Erica Mou

Erica Mou, nome d'arte di Erica Musci, è una delle più interessanti cantautrici italiane. A diciassette anni comincia a proporre le proprie composizioni nei maggiori concorsi dedicati alla canzone d'autore, facendo incetta di premi. Nel 2011 pubblica l'album È prodotto dall'islandese Valgeir Sigurðsson per l'etichetta Sugar di Caterina Caselli. Il disco contiene anche la cover di Don't Stop dei Fleetwood Mac, usata come colonna sonora di un celebre spot pubblicitario. Nel 2012 partecipa al Festival di Sanremo nella categoria Sanremosocial vincendo il Premio della Critica Mia Martini e il Premio della Sala Stampa Radio e TV con la sua composizione Nella vasca da bagno del tempo (arrangiata e prodotta da Davide Rossi) che le vale anche il Premio Lunezia. A soli venticinque anni la musicista pugliese ha già all'attivo un'intensissima attività live (in Italia ma anche in Brasile, Stati Uniti, Ungheria, Inghilterra, Germania, Francia). Contro le onde, uscito nel 2013, vede la produzione artistica di Boosta dei Subsonica e contiene Dove cadono i fulmini, brano scelto da Rocco Papaleo per la colonna sonora del film Una piccola impresa meridionale. Il pezzo viene candidato al David di Donatello 2014 nella categoria Migliore Canzone Originale. Lo scorso autunno è uscito l'atteso Tienimi il posto (Auand Records / Artist First).

In Tienimi il posto ritroviamo la certezza di invecchiare in bellezza nella vasca da bagno del tempo, tema che continua a far sorridere la giovanissima Erica Mou, mentre suona e canta, guardando senza paura i fulmini cadere sul mare. Con le nuove tredici tracce che compongono l'album, Erica addirittura si tuffa con coraggio in quella distesa salata di ricordi dolci, che sanno di biscotti rotti, pioggia d'estate e macchie di caffè. Attratta dalle profondità della memoria muta cui dare voce, l'artista invita sottovoce a seguirla verso quel fondo seducente e magnetico, da cui risuonano ritmi leggeri, a tratti esotici, con melodie familiari, e in cui si depositano ombre incerte e frastagliate di assenze, che però un tempo sono state presenze, o si ritrovano posti lasciati per forza, mai davvero abbandonati.

Lunedì 28 marzo 2016, h. 13

Calcutta Live con barbecue di Pasquetta

Calcutta nasce e vive fra Latina e Roma. Dal 2011 suona in lungo e in largo per la penisola, nei locali, negli scantinati e a casa della gente. Canta di gite pontine, amori veri o immaginati e piccole cose che saranno capitate anche a voi. Nel 2012 incide un disco per Geograph Records che si chiama Forse... (2012) e diventa un piccolo culto. Il 30 novembre 2015 è uscito Mainstream il secondo album di Calcutta pubblicato per Bomba Dischi in collaborazione con Pot Pot! Records. Mainstream è un disco pop rovesciato in dieci tracce d'amore immediate.

Concludiamo con le belle parole spese per l'album sulla nota rivista Il Mucchio Selvaggio: "Che sapesse scrivere si sapeva già, ma qui si è superato senza perdere un grammo della sua irriverente poetica borderline, fragile e sgualcita [...] Calcutta crea dipendenza e Mainstream non è più una parolaccia".

Venerdì 1 aprile 2016, h. 22

Dimartino Live - Un paese ci vuole Tour 2016

Antonio Di Martino, palermitano, ha fatto parte per diversi anni del gruppo dei "Famelika". Nel 2010 ha creato il gruppo Dimartino, un chiaro rimando a una virata verso una musica più cantautorale. Il suo ultimo album, Un paese ci vuole, è uscito nell'aprile del 2015. Le parole di Cesare Pavese sono prese in prestito per dare il titolo al disco e lasciano intuire fin da subito il filo rosso che unisce tutte le tracce: "Il paese inteso non solo come luogo geografico, ma soprattutto come condizione umana in estinzione, quello che ti porti dentro ovunque tu vada, il paese necessario a conservare i ricordi", spiega lo stesso Dimartino.

Prodotto da Fabio Rizzo e Antonio Cupertino, vede la collaborazione di Francesco Bianconi dei Baustelle, che con Dimartino ha scritto e interpretato Una storia del mare e di Cristina Donà, che canta in I calendari. Dodici brani che restituiscono frammenti di vita che rischiano di essere dimenticati grazie a una scrittura immaginifica. Perché le canzoni di Dimartino questo fanno: creano immagini, le disegnano con cura e le raccontano con un lirismo intenso e delicato più unico che raro.

Domenica 10 aprile 2016, h. 21.30

Ursula Rucker con Mirko Signorile e Marco Messina (99 Posse)

Ursula Rucker parla senza mezzi termini, esprimendo vari personali punti di vista e verità con una precisione che taglia l'acciaio. Ursula Rucker è poesia pura, sensualità e critica sociale pungente, fondendo in maniera originale hip hop, funk e ritmi rarefatti. Prendendo a calci i luoghi comuni su qualsiasi argomento, dalla condizione femminile alla schiavitù, fino all'amore, al sessismo e alla politica, la Rucker ridefinisce lo stile musicale della black poetry con la sua tipica urgenza socio-politica e la sua dolcezza nel "cantare parlando". Le sue storie ritmiche di lotta e sofferenza hanno un carattere confidenziale, non sono mai prediche.

Ursula Rucker ha scioccato le platee internazionali da Tokyo a Città del Capo accanto a gente come Gil Scott-Heron, Mos Def, Macy Gray e la grande Nina Simone. Il suo album di debutto è Supa Sista (2001). Segue Silver or Lead nel 2003 con l'apporto di vari produttori. Il terzo album è Ma' at Mama (2006). A fine 2008 è il momento di Ruckus Soundsysdom, realizzato con un team di geniali produttori fra cui King Britt e Rich Medina. Nel 2011 è uscito l'album She Said. Nel 2016 ha collaborato con il pianista pugliese Mirko Signorile e con Marco Messina dei 99 Posse per il brano Breathing, che anticipa il loro disco elettro-jazz, Banaba, di prossima uscita nella primavera 2016 per Auand Records.

Venerdì 20 maggio 2016, h. 22

Bob Log III Live

Bob Log è un musicista, cantante, songwriter americano e membro unico della sua eponima one-man band di blues lo-fi. Durante la performance indossa una tuta blu e un casco da motociclista con maschera ad ossigeno collegata alla cornetta di un telefono che usa come microfono e gli permette di aver mani e piedi liberi di suonare rispettivamente chitarra e batteria. Bob Log è in tour quasi costantemente in tutto il mondo.

Originario di Tucson, Arizona, è cresciuto ascoltando Chuck Berry, Bo Diddley e gli AC/DC. Entrato in possesso di una chitarra all'età di undici anni, a sedici si innamora del Delta blues, modellando il suo stile chitarristico su quello del chitarrista "Mississippi" Fred McDowell. Inizia la sua carriera con i Mondo Guano, una band metal blues di quattro elementi. Al termine di questa esperienza, Log diventa metà del duo Delta blues Doo Rag con Thermos Malling. Un bel giorno Malling abbandona il gruppo proprio nel bel mezzo di un tour. Rimasto solo sulla strada per Chicago, Log decide di continuare ad esibirsi come one-man band. "Ho comprato un elmetto in un negozio d'armi a Lawrence e ho pensato: indosso quell'elmetto, prendo a calci il case della mia chitarra e vediamo cosa succede". Più tardi acquista una cassa e un cembalo, corredati di un pedale customizzato. Questi nuovi strumenti, combinati con il suo stile di chitarra slide, la voce distorta dal microfono del telefono e un accompagnamento ritmico latineggiante, costituiranno la cornice compositiva delle canzoni di Log.

Il suo personaggio è circondato da una patina di mistero e leggenda. Molta attenzione ha suscitato nella stampa la sua mano sinistra. Fat Possum, la nota etichetta di blues, scrive nella pagina dedicata al songwriter una storia incredibile per cui, in seguito ad un incidente in barca, gli venne sostituita la mano sinistra con la zampa di una scimmia. Il mito della zampa fa il giro dei magazine e viene sfatato solo anni dopo dallo stesso Log in un'intervista rilasciata a Bizarre: "Quelli di Fat Possum erano ubriachi, la mia mano è solo pelosa, davvero pelosa, e veloce! Quando suono la chitarra la mia mano si muove velocemente, molto più velocemente di una normale mano umana".

Scenicamente l'oggetto che lo contraddistingue è l'inseparabile casco. "La mia faccia non ha niente a che fare con la mia musica, mi interessa molto di più che la gente presti attenzione a quello che suona la mia chitarra". Durante un concerto in Svezia il processo di polverizzazione della fodera interna, mescolato all'abbondante sudorazione, gli è costato una congiuntivite acuta. Da menzionare ancora la controversa e grottesca pratica "Boob Scotch" (citata anche su Playboy) narrata nel brano omonimo dall'album Log Bomb, in cui il temerario invita qualcuno del pubblico ad inzuppare uno dei propri seni nel suo drink, precedentemente predisposto sulla scena. Di lui Tom Waits dice: "Bob Log è la roba più strana che tu possa mai aver sentito. Non capisci una parola di quello che dice. Mi piace la gente che appiccica maccheroni su un pezzo di cartone e poi lo tinge d'oro. È quello che fondamentalmente aspiro a fare anche io".


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