Ci sarà da discutere
La prestigiosa rivista Forbes ha pubblicato la sua tradizionale selezione dei trenta under 30 di diversi ambiti dello scibile umano. Per il mondo dei videogiochi spiccano diversi nomi di realtà note, come Andy Dudynsky di 343 Industries o Nate Mitchell di Oculus VR, ma anche personaggi meno noti come Nina Freeman, che recentemente ha pubblicato Cibele e che si era già messa in mostra in diverse manifestazioni indie.
Il nome più controverso della trentina è sicuramente quello di Zoe Quinn, diventata famosa più per il #GamerGate che per le sue doti da sviluppatrice. In effetti alcuni dovrebbero considerare un grosso successo l'aver trasformato una quasi sconosciuta, nemmeno troppo dotata nello sviluppo di videogiochi, in una rappresentante dell'industria alle Nazioni Unite.