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Zona Franca: Scifo bacchetta la Regione

Creato il 24 settembre 2015 da Alessandro Zorco @alessandrozorco

L'autunno potrebbe portare in Sardegna una nuova manifestazione del movimento per la zona franca in Sardegna. Il via libera della Giunta regionale al piano operativo della zona franca di Cagliari, relegata ad un'area di soli sei ettari del porto cagliaritano, come era ampiamente previsto ha lasciato con l'amaro in bocca i militanti del movimento. Ma è stata soprattutto la recente risposta del Prefetto di Cagliari Giuliana Perrotta all'ennesima denuncia del segretario del Movimento, Francesco Scifo, che rischia di accendere gli animi e portare nuovamente il movimento a scendere in piazza. Nella risposta alle lamentele dell'avvocato Scifo, che all'inizio di agosto aveva denunciato alcuni profili di illegittimità della delibera dello scorso 30 giugno con cui la Regione ha dato una prima attuazione del decreto del 1998 che ha istituiva le zone franche, il prefetto Perrotta ha scritto che: 1) non si rileva alcuna inerzia da parte dell'Ente regionale nell'autonoma attuazione delle disposizioni di legge interessanti la materia de qua; 2) i profili di illegittimità segnalati da Scifo potranno essere sottoposti per le eventuali valutazioni di competenza all'attenzione del rappresentante del Governo per la Regione Sardegna.

La denuncia dell'avvocato Scifo

Nella lettera, datata 3 agosto, il segretario del Movimento Zona Franca Francesco Scifo ha denunciato una serie di profili di presunta illegittimità relativi alla delibera 33/18 della Giunta Pigliaru che, come detto, lo scorso 30 giugno aveva approvato dopo un'attesa di ben diciassette anni il piano operativo per la zona franca di Cagliari previsto dal decreto Palomba del 1998.

Queste le doglianze denunciate dall'avvocato Scifo:

  1. Secondo il segretario del movimento Zona Franca la delibera, limitando a soli sei ettari la zona franca di Cagliari "non tiene alcun conto di quanto previsto dall'art.1 comma 3 del Decreto Legislativo n.75/98 che prevede, espressamente ed inderogabilmente, una più ampia, precisa e diversa delimitazione della zona franca, estendendola a tutta l'area del porto di Cagliari e non solo la sua limitazione a sei ettari come previsto dalla delibera";
  2. In secondo luogo, secondo l'avvocato Scifo la delibera "viola la Legge Regionale n.10 del 2008 art.1 che prevede la necessità di un previo parere della Commissione consiliare competente, su proposta dell'Assessore Regionale dell'industria, che nel caso in esame non mi risulta sia stato acquisito";
  3. Terza doglianza: la delibera viola la Legge Regionale n.20 del 2013 art.1 che prevedeva una precisa procedura che non è stata adottata sia per la delimitazione delle zone franche, che per la gestione delle stesse e che non può essere più affidata a Cagliari free zone ma doveva essere affidata a Sardegna Free zone, previa trasformazione della prima che non è avvenuta.
  4. In quarto luogo, secondo l'avvocato Scifo la delibera di giunta viola la Legge Regionale n.20 del 2013, in quanto non tiene alcun conto, nella delimitazione della zona franca di Cagliari, delle indicazioni formulate dai territori e pervenute all'assessorato alla programmazione nel settembre 2013;
  5. In quinto luogo, infine, secondo Scifo la Delibera del 30 giugno 2015 viola palesemente le precedenti delibere di giunta attuative della zona franca integrale della Sardegna del 7 (8/2) e 12 (9/7) febbraio 2013 e del 24 giugno 2013 (23/1) e del 19 settembre 2013 (39/30): le suddette delibere non possono essere modificate in peius da una nuova delibera di giunta, in quanto applicative di una legge attuativa dell'art.12 dello Statuto speciale.

" La Giunta è fatta di economisti e si può capire che non conoscano bene il diritto ma, tuttavia, il Prefetto di Cagliari, quale organo dello Stato competente in tema di attuazione delle zone franche, a norma della Legge Regionale n.20 del 2013, dovrebbe commissariarli e applicare la Legge n.75/98 le leggi regionali succitate, ed il D.P.C.M. del 7 giugno 2001 che prevedono la delimitazione estesa a tutta l'area del porto di Cagliari, come indicata nel D.lgs. n.75/98 art.1 comma 3 e non solo limitata a 6 ettari: non vorremmo, dopo Mafia Capitale dover apprendere che esiste una mafia del capoluogo che riserva a pochi privilegiati, amici degli amici, la zona franca", scrive l'avvocato Scifo, chiedendo al sig. Prefetto di Cagliari di applicare la Legge Regionale n.20 del 2013 art.1 e annunciando che, comunque, "noi informeremo la Procura della Repubblica perché indaghi sulle violazioni succitate".

Zona Franca: Scifo bacchetta la Regione

Come detto, a stretto giro di posta è arrivata la risposta del Prefetto Perrotta che, nonostante gli anni passati dal decreto del 98 (la Giunta allora era guidata da Federico Palomba) non ha rilevato alcuna inerzia da parte della Regione e ha invitato l'avvocato Scifo a sottoporre eventualmente i profili di illegittimità della delibera all'attenzione del rappresentante del Governo per la Regione Sardegna.

" Giudicate Voi tutti la risposta del Prefetto di Cagliari alla mia richiesta di applicazione della legge vigente sulla zona franca - commenta Scifo, secondo cui la risposta del Prefetto è " contraria al comma 4 della legge regionale 20 del 2013 che individua il Prefetto quale UNICO organo competente. Si chiama in gergo SCARICABARILE e, adesso, denunciate anche me!".

E infine ricorda al Prefetto la formula di rito contenuta anche nel decreto 75 del 1998: Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare .

"Questo dice il d.lgs 75/98 Signor Prefetto - conclude l'avvocato Scifo -. Altro che non c'è inerzia: sono passati 17 anni, siamo nel 2015!".

Una situazione conflittuale che, come si è detto, potrebbe portare il movimento ad una nuova manifestazione come quella che nel giugno 2013 riuscì a convogliere alla Fiera di Cagliari circa 1500 persone provenienti da tutta la Sardegna.


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