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Zona Uno, di Colson Whitehead (Einaudi)

Creato il 15 ottobre 2013 da Angeloricci @angeloricci
Zona Uno, di Colson Whitehead (Einaudi) Ci sono sempre interzone che definiscono momenti di passaggio, luoghi che trasmutano il conoscibile in inconoscibile, eventi che nascondono, tra le pieghe del banale divenire quotidiano, una porta che si apre su paesaggi infernali. L’”Ultima Sera”. È questo l’attimo spaziotemporale in cui la vita del divenire quotidiano si trasfigura improvvisamente in sanguinaria icona dipinta da un millenarista spietato che riecheggia gli autodafé pittorici e i mondi alla rovescia di Hieronymus Bosch o di Bruegel. È questo l’accesso luciferino che Colson Whitehead sceglie per abbattere e riscrivere la storia delle abitudini reiterate di un mondo e di un immaginario che apparivano fin troppo scontati nella loro fiduciosa e incrollabile staticità. Orde chimeriche e mostruose battono ormai le vie di campagne e di metropoli. Fortini e palizzate evanescenti sorgono a delimitare i confini di una certezza che altro non ha di suo se non la procrastinazione preagonica della fine imminente. Luoghi destinati a delimitare i confini culturali di un occidente globalizzato sono ormai soltanto campi di battaglia tra un’umanità rarefatta e gli eserciti di Gog e Magog. E questa apocalisse scioglie lentamente nell’acido di una scrittura cadenzata tra l’interiorità della follia e l’esteriorità dell’orrore ogni vacua certezza. Relitti delilliani di vite postindustriali (il web ormai silente, come un eterno rumore bianco di orrore; pc, stereo e televisori al plasma che nulla più trasmettono se non la loro desolazione di rottami tecnologici; antibiotici senza effetto e supermarket che grondano cibo marcescente; ristoranti alla moda ormai abbandonati e trasformati in avamposti militari di una resistenza senza speranza; icone metropolitane che si trasfigurano in estremi Checkpoint Charlie) vengono travolti dall'incedere inarrestabile di incubi postmoderni che finora  albergavano silenti nella iconografia in bianco e nero di George A. Romero. Zona Uno è il territorio della battaglia finale, è l’Armageddon alle cui pendici si raduneranno alla fine dei tempi tutti i re della Terra in attesa della morte. L’io narrante di Io sono leggenda è impazzito, ha imbracciato un Ak 47 e ha fatto irruzione nella abitudinaria follia dell’universo postmoderno di DFW e di DeLillo. E allora l’”Ultima Sera” non ha più potuto celare alcuna speranza, trasfigurandosi in resa dei conti estrema. Un libro.  Zona Uno, di Colson Whitehead (Einaudi).

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