Dopo l’episodio invernale di Ombre Lunghe, la collaborazione tra Michele Ferretti, Pietro Riparbelli e la Yerevan Tapes continua con un full-length su cassetta che si discosta solo a tratti dalle atmosfere ottenebrate e profonde dell’ep Motore Primo (Boring Machines).
Un’apertura soffusa e delicata dà un assaggio dell’aura luminosa e sintetica che accompagna l’album, un’ipnosi anonima di battiti e impulsi leggeri che vanno a irrigidirsi nelle tracce seguenti, incalzanti e stimolanti. “Zdfigura3” riprende uno squarcio lasciato aperto dall’ep, con un ambient più organico e soffuso, un livello più superficiale rispetto al viaggio negli abissi, ma è una parentesi che si chiude momentaneamente per tornare a un’elettricità rarefatta e quieta. Un velo di oscurità circonda “Zdfigura6”, una techno sottile con circuiti industrial più marcati (finora rimasti sotto la coltre). Il tema del mare viene ripreso in chiusura e riesce a fondersi con echi lontani e sibili che sferzano l’aria, improvvisi nel rompere la regolarità delle onde che si infrangono su qualche sponda. Un drone cupo che si espande vorticoso come inchiostro nell’acqua è una fine incerta e instabile, e rompe in chiusura quella tranquillità eterea che ci aveva fatto chiudere gli occhi.
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