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Zootropolis di Byron Howard, Rich Moore e Jared Bush: la recensione

Creato il 17 febbraio 2016 da Ussy77 @xunpugnodifilm

zootropolis_jpg_1003x0_crop_q85L’integrazione in salsa Disney

Piccolo gioiello della Walt Disney, Zootropolis affronta tematiche attuali ed è contemporaneamente un poliziesco ritmato e divertente. Un universo antropomorfo, che sottolinea le caratteristiche di ogni animale rappresentandolo con stile e umorismo.

Judy, coniglietta con tanta forza di volontà, vuole diventare un’agente di polizia e dimostrare che tutto è possibile nel nuovo mondo. Dopo tanti sacrifici Judy riesce a entrare nel corpo di polizia di Zootropolis, città nella quale incontra Nick, una volpe che vive di espedienti. Intanto nella metropoli scompaiono 14 predatori; Judy, pur rischiando la sua carriera, vuole risolvere il mistero e Nick l’aiuterà.

Zootropolis possiede due anime ben distinte. Difatti l’animazione diretta dal trio Byron Howard, Rich Moore e Jared Bush da una parte narra la vicenda di un coniglio che va contro le sue inclinazioni naturali e cerca disperatamente di vivere il suo sogno di diventare un poliziotto, mentre dall’altra parte è un rimando all’attuale mondo razzista e violento, ostentando la divisione tra prede e predatori e idealmente tra maggioranza e minoranze. Inoltre ha l’interesse di mostrare l’uso della paura come forma di governo, soffermandosi sulla settorializzazione istintuale e chiedendosi se è più importante la natura o la cultura.

Proprio per questi motivi Zootropolis è estremamente interessante e mette in evidenza un’animazione dettagliata, che costruisce un mondo che vive in modo equilibrato grazie alla sua divisione in settori climatici. E se la profondità tematica non fosse sufficiente, la pellicola disneyana produce risate a non finire, raggiungendo il culmine negli uffici amministrativi, dove i bradipi sono gli impiegati.

Attorniandosi di volpi furbe, bufali capi di polizia, cavalli hippie, elefanti insegnanti di yoga e leoni sindaci, Zootropolis è intrattenimento intelligente, citazionista (evidenti i riferimenti a Il padrino e Breaking Bad, solo per nominarne alcuni) e di genere, che mostra l’interesse per l’azione e il ritmo indiavolato, ma anche per l’umorismo che avvicina il pubblico più giovane.

Zootropolis è un veritiero specchio della nostra realtà, una pellicola che mette di fronte al pubblico delle situazioni che devono far riflettere a più riprese, inseguendo l’utopia di un mondo in perfetto equilibrio, ma che è destinato a sgretolarsi nel momento in cui la paura domina e controlla le azioni di ognuno di noi. Insomma un prodotto da vedere assolutamente perché possiede la leggerezza utile a dare del tu al pubblico più piccolo e la profondità per porre delle domande dirette a quello più “maturo”.

Uscita al cinema: 18 febbraio 2016

Voto: ****


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