Magazine Diario personale

Zorba che danza il sirtaki...

Da Minerva Jones
C'è un passaggio d'un testo di Murakami che amo molto e che ho citato più volte in questo blog. In esso si fa riferimento al danzare come metafora del continuare ad andare avanti compiendo le proprie azioni abituali, che non richiedono pensiero, forse anche meccaniche - ma che sono pur sempre movimento - come strategia per sopravvivere e magari, forse anche in virtù di ciò, 'sbloccare' le situazioni e prima o poi incontrare di nuovo qualcosa di buono, felice, che faccia vivere nel senso vero e proprio di questa parola. In altro modo fanno riferimento alla danza anche una poesia di Filippo Sottile scritta all'indomani dei fatti sconcertanti del 15 ottobre dello scorso anno e così pure un motivetto pop-elettronico d'antan che ho ritrovato di recente il quale celebrava una talentuosa ballerina scomparsa prematuramente.
Stasera la corrispondenza privata con un amico che sta leggendo al momento Zorba il greco di Nikos Kazantzakis m'ha fatto venir voglia di sentire il sirtaki dall'omonimo film. Intanto che scorrevano le immagini e la musica, non ricordando la trama più di tanto (lo vidi ch'ero molto giovane), sono andata a cercare informazioni, e ho trovato ciò di cui ho più bisogno al momento: ottimismo, buon umore, speranza. Queste sono le caratteristiche del protagonista del romanzo e del film, un personaggio innamorato con passione della vita che sa sempre come superare le difficoltà del momento.
E ho scoperto pure - chiedo venia per l'ignoranza - che il famoso brano finale del film (chiamato ballo di Zorba o Sirtaki) è in realtà una composizione originale di Mikis Theodorakis la cui coreografia è parimenti inventata a partire dalla sintesi di due versioni (una normale e un'altra più lenta), di una danza tradizionale realmente esistente - l'hasapiko. La cosa incredibile è che questa danza e questa musica, dopo l'uscita del film e in seguito al suo successo, siano entrate a pieno diritto nel repertorio coreutico e musicale tradizionale ellenico e siano divenute tra le più famose attualmente performate in Grecia. Curioso, nevvero? :-)
Minerva magari stasera non danza, ma sicuramente ascolta, guarda, sorride, e ringrazia gli amici - che la coccolano da lontano ispirandole bellezza e fiducia, comunque, nella vita.


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