Zucchero nel vino. Arrestati

Da Yellowflate @yellowflate

La Guardia di finanza di Palermo ha eseguito undici ordinanze di custodia cautelare in carcere fra Napoli, Palermo, Catania, Trapani, Caltanissetta, nei confronti di soggetti responsabili di avere per avere fatto parte di una associazione a delinquere che dal 2005 al 2007 ha commercializzato a prezzi concorrenziali 285mila ettolitri di vino prodotto non con uve, ma con altri prodotti estranei alla viticoltura, come il glucosio, spacciandolo come vino di pregio. Praticamente sembra che gli accusati riuscissero ad aggiungere zucchero e similari nel vino. La pratica ha tratto in inganno i consumatori, con grave danno anche per gli operatori del settore. Le indagini sono partite dal sequestro operato nel porto di Palermo di una cisterna piena di glucosio destinata a una ditta “fantasma”, ma in realta’ diretta alle aziende responsabili della frode.

Accertata inoltre l’indebita percezione di aiuti comunitari per 600 mila euro. Frode in commercio e truffa all’Unione europea i reati contestati.

Nel 2007 durante un controllo al porto di Palermo è scattata una indagine perchè era stata ritrovata una cisterna piena di glucosio liquido, tipo “sucrosweet”, utilizzato di solito nell’industria alimentare,la cisterna proveniva da Napoli ed era destinata ad una societa’ vitinvinicola del marsalese. I primi accertamenti hanno appurato che la societa’ era di fatto inesistente e che il prodotto arrivato al porto palermitano era in realta’ destinato ad una cantina vinicola di Mazzarrone. Sono scattate quindi piu’ ampie investigazioni, condotte mediante indagini tecniche, perquisizioni, appostamenti e “scorte occulte” di automezzi su tutto il territorio nazionale, accertamenti bancari e finanziari, escussioni a sommarie informazioni di persone informate sui fatti e di indagati, interrogatori, riscontri documentali presso le compagnie di navigazione, accertamenti anagrafici, controlli incrociati, sopralluoghi e rilievi fotografici, che hanno permesso di accertare che l’azienda di Mazzarrone ha nel tempo prodotto ingenti quantitativi di uno “pseudo” vino, ricavato con tecniche di sofisticazione e l’utilizzo di glucosio, vinacce ed acqua, che, una volta imbottigliato, e’ stato immesso in commercio a prezzi concorrenziali sul mercato locale e straniero, “in barba” agli apprezzati e riconosciuti in tutto il mondo vini siciliani, con l’ulteriore intento di ottenere ingenti contributi comunitari quali aiuti alla produzione, in realta’ non spettanti. La frode e’ stata resa possibile grazie al sistema messo in atto da una societa’ per azioni napoletana di rilevanti dimensioni, produttrice di glucosio tipo sucrosweet, che, nel periodo compreso dal 2005 a tutto il 2007, ha, mediante piu’ di 300 trasporti effettuati con documenti di accompagnamento falsi poi distrutti a destino, inviato 8.717 tonnellate di questo prodotto, che per norma di legge puo’ essere impiegato solo nell’industria alimentare, a diversi operatori del settore vinicolo delle province di Trapani, Agrigento, Caltanissetta e Catania. Questo prodotto e’ stato impiegato per la produzione ed il commercio di 285.000 ettolitri di vino adulterato, nell’ambito delle campagne vinicole dalla 2005/2006 alla 2007/2008; si e’ trattato di vino non nocivo, ma di bassissima qualita’ che veniva spacciato per prodotto di pregio venduto comunque a prezzi altamente competitivi, con evidente inganno dei consumatori e grave danno per l’industria del settore e gli operatori onesti.
L’operazione denominata “Non solo vino” si e’ conclusa anche con il sequestro per equivalente di beni e denaro fino a concorrenza dei contributi comunitari percepiti.

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