Magazine Diario personale

Zucchine tonde al curry e paprika (sapientemente multiuso)

Creato il 23 luglio 2015 da Povna @povna

Se c’è una cosa che per la ‘povna dice estate, è quella (anche) di cucinare con calma. Lo fanno sempre, tanto, e con molto amore, nel paese-che-casa, a fine agosto. Ma questo non toglie che alla ‘povna piaccia cucinare anche per se stessa, cosa che fa, con compunzione, anche nella vita di tutti i giorni – almeno quando non la rapisce la scuola.
Proprio per questo l’estate è bella anche perché le consente di recuperare il tempo perduto, quando, complici i due mesi del finale (e quest’anno come è noto più del solito) le impediscono di attendere ai fornelli con la precisione necessaria.
La ricetta che propone oggi è catalogabile a tutti gli effetti come jolly: può servire da piatto di sostanza, contorno, o addirittura intingolo; a base totalmente vegetale e biologica di base (complici le verdure del gas), vi aggiunge un tocco di etnico, grazie alle spezie. La ‘povna l’ha usata per una cena con amici dalle abitudini alimentari diverse, e ha avuto successo in tutte le vesti in cui è stata consumata.
Per cominciare, si prendono due zucchine tonde e una padella antiaderente. Mentre la padella si scaldano, si tagliano le zucchine a fette molto spesse (tre o quattro), poi si passano velocemente in padella per farle asciugare lievemente (non più di tre minuti per parte). Poi si tolgono e, in quella stessa padella (così resta un poco il sapore) si fanno appassire una cipolla fresca grossa e un poco di aglio; si aggiungono poi sale, pepe, le zucchine tagliate a cubetti, un cucchiaino e mezzo di curry (buono, mediamente spicy), uno e mezzo di paprika e un po’ d’acqua; poi si fa andare a fuoco medio finché la salsa non si addensa, e l’acqua si è per tre quarti ritirata.
Il piatto è tutto qui, ed è già pronto. Il bello adesso è poterla usare a piacimento. La ‘povna in questo caso ne ha preso una parte, e l’ha fatta andare con del tofu a cubetti, per l’amica vegan che era a cena; un’altra parte invece l’ha unita a della feta (o del primo sale, va bene lo stesso) per il gruppo dei vegetariani; in una terza, infine, ha fatto andare del pollo ruspantino (sempre provenienza gas certificata di allevamento di un certo tipo, non solo a terra, ma libero) che aveva già preventivamente fatto pre-cuocere alla diavola, tagliato a pezzi, per gli amici dall’alimentazione tradizionale. Finite le tre preparazioni (tutte e tre rapidissime), non ne aveva più, e dunque è andata così. Ma, all’occorrenza, facendo restringere la salsa, se ne può ricavare un piatto di contorno di sostanza, tanto da fare quasi portata principale.
Loro l’hanno mangiato un poco tiepido, visto il clima, ma ovviamente è buono anche caldo. E lascia tutti quanti molto, molto soddisfatti di una cena leggera, laica e conviviale.


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