[Ricetta per l’MTChallenge n. 53]
Fuori nevica, finalmente! Da quando abito nelle Marche è un vero piacere aspettare la neve, adoro il silenzio ovattato, gli alberi e i tetti con le sfumature bianche. Certo mi manca anche il Vesuvio imbiancato, ma quello accade più raramente.
Cosa c’è di meglio con questo bel freddino di una bella zuppa calda. Con la sfida di questo mese per l’MTChalllenge, Zuppe e Minestroni proposta da Vittoria Traversa dal blog La Cucina Piccolina, ho avuto l’occasione di imparare tante piccole sfumature che non conoscevo, a cui forse non avevo mai fatto caso.
Come ad esempio la differenza tra zuppa e minestra. La minestra consiste in un primo piatto costituito da verdure, cereali, pasta, legumi o riso in composizioni più o meno brodose. In caso di altri ingredienti c’è un aggettivo che l’accompagna, come appunto la minestra maritata della settimana scorsa. La zuppa invece è una minestra accompagnata da pane raffermo, senza pasta ne riso.
Nella definizione codificata possiamo classificare i Potages (le minestre in base brodosa) in quattro categorie:
1. minestre chiare (minestrine o consommé)
2. minestre legate (creme e vellutate, per qualcuno anche i passati)
3. zuppe (servite solitamente con il pane, mai con pasta o riso)
4. minestre o minestroni (sempre con pasta o riso)
Da maniaca delle liste e degli appunti in ordine ho da subito adorato il Vocabolario e la bellissima Infografica dedicati a questo tipo di preparazioni. C’è proprio tutto per i più curiosi.
Questa zuppa è ispirata alla tradizionale zuppa napoletana di fagioli e scarole. La minestra maritata rappresentava il pignato grasso, per gli ingredienti sostanziosi che la componevano. L’alternativa magra, anche per le persone meno facoltose, era la zuppa di fagioli e scarole, considerata appunto il pignato magro. La scarola è fondamentale e rappresenta un ingrediente molto versatile. il suo sapore delicato e leggermente amaro la rende perfetta per svariate ricette. La mia variante sostituisce i fagioli con le cicerchie, ma la ricetta funziona lo stesso anche con i cannellini o i borlotti. Ho scelto la varietà di cicerchia di Serra dei Conti per le dimensioni ridotte, la buccia tenera e il gusto meno amaro delle altre varietà di cicerchie.
Zuppa di cicerchie e scarole
- Servings: 4
- Time: 50 min+ 30 min
- Difficulty: easy
Ingredienti
- 300 g di cicerchie già cotte
- 1 cespo di scarola
- sedano
- aglio
- peperoncino
- olio d’oliva
- lardo
- sale e pepe
- pane nero raffermo
- salvia
- alloro
Preparazione
- Mettere in ammollo le cicerchie per almeno 8 ore, cambiando l’acqua un paio di volte.
- Cuocerle in abbondante acqua con un paio di foglie di alloro e una costa di sedano, a fuoco lento per 50 minuti. Oppure con la pentola a pressione per 15-20 minuti.
- Intanto lavare e tagliare la scarola. Stufarla in poca acqua con il coperchio o cuocerla al vapore. Bastano pochi minuti per una cottura al dente.
- Preparare un soffritto con l’olio d’oliva, l’aglio, il lardo e il peperoncino.
- Aggiungere le scarole, precedentemente stufate.
- Unire infine le cicerchie cotte con l’acqua di cottura e lasciar insaporire la zuppa a fuoco lento, aggiustando con sale e pepe.
- Tostare il pane nero in forno, con il sale, il pepe, un filo d’olio e foglie di salvia sminuzzate.
- Servire la zuppa calda con listarelle di pane tostato e speck.