Magazine Cucina
Niente di meglio che approfittare del tempaccio portato dalla prima perturbazione di novembre, venti fortissimi da sud, acqua a catinelle. Spero tanto che non si verifichino disastri da qualche parte.
Mi ero quasi abituata alle giornate serene. Che saranno durate... quanto? Una dozzina di giorni?
Troppo bello per durare. Però ne abbiamo approfittato per fare due belle gite, una nelle Langhe e una in Alto Adige.
Con questo brutto tempo, oggi primo dicembre è esattamente uguale a novembre, con piogge fitte e temperature miti, non fa freddo per i venti di scirocco e l'aria fischia e penetra ovunque, una zuppa calda e corroborante sarebbe l'ideale.
Avevo amici a cena, una delle scorse sere, e ho loro servito questa minestra densa come piatto unico.
Sono persino capitata con filetti freschi di merluzzo così saporiti da sembrare quasi baccalà bagnato.
Meglio. Un gusto deciso, leggermente salino, mescolato al dolce della zucca e all'aroma del sedano rosso che facilmente non riuscirete a trovare, quindi usate quello verde; con fregola sarda al posto di pasta o riso ma facilmente sostituibile con gli altri.
Dosi per 4
-ricetta-
300 g filetti di merluzzo
200 g fregola
200 g zucca già pulita
100 g sedano rosso
1 porro o 3 cipollotti
olio evo
brodo vegetale
sale
semi di girasole o zucca per decorare
Taglio la zucca a dadini e sedano e porro/cipollotti, ben puliti, a rondelline.
Metto a scaldare un velo d'olio in una pentola capiente e ci rosolo le verdure preparate, prima cipollotti e sedano, poi la zucca. Quindi aggiungo il merluzzo ridotto a pezzetti e appena si scotta verso la fregola e copro con due o tre mestoli di brodo caldo.
Mescolando di tanto in tanto porto a cottura, aggiungendo altro brodo se necessario. Saranno necessari circa 15'.
La zuppa deve rimanere un po' brodosa, quasi all'onda, come un risotto.
Regolo il sale, chi lo gradisce può mettere un po' di formaggio, io ho preferito dare un pizzico di croccantezza completando con alcuni semi di girasole decorticati.
I miei ospiti sono arrivati con una bottiglia di ottimo Pinot nero delle Franciacorta, il Pinéro che Maurizio Zanella produce nella sua cantina Ca' del Bosco, vendemmia 2008. Un vino importante e complesso, che abbiamo apprezzato meglio con qualche formaggio stagionato.
Io avrei stappato un Sylvaner della Valle Isarco, prodotto da Taschlerof, la riserva Lahner del 2012, elegante e sapido.
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