Ti sei lavata i denti?
Si, Mamma
Hai indossato l’abitino che piace tanto alla nonna?
Si , Mamma
E hai raccolto gli iris in giardino?
Si , Mamma.
La Mamma distolse lo sguardo dal cestino e dai vasetti in vetro che, come degli scrigni in miniatura, proteggevano i tesori che uscivano quotidianamente dalla sua cucina, per osservare quel batuffolo di figlia che davanti allo specchio si stava accomodando il mantello rosso di feltro leggero.
Sei la Bambina più brava del mondo, le disse sorridendo con gli occhi, mentre le consegnava il cestino in vimini ricoperto di bianco sangallo.
Ecco, porta tutto alla Nonna e ricordati di non abbandonare mai il sentiero che costeggia il ruscello. Rischieresti di entrare…
…nel bosco e di incontrare il lupo! Lo so, Mamma, stai tranquilla, e poi lo sai che lungo il ruscello ci sono i rovi ricchi di frutti che mi piacciono tanto!” terminò la frase Cappuccetto Rosso, mentre inseriva nel cestino i fiori cerulei dall’inebriante profumo.
Già, la Nonna aveva disegnato un quadro inappuntabile ma Cappuccetto non poteva certo dirlo alla Mamma e quindi se n’era fatta una ragione. Per fortuna c’erano queste passeggiate quasi quotidiane che la portavano lontana da casa giusto quel po’ di ore che le consentivano di disintossicarsi e ricaricarsi nello stesso tempo. Dal doppio fondo del cestino, costruito appositamente per lei da Urion, che da quando aveva smesso di essere un Cacciatore era diventato un ottimo falegname, fece uscire l’ipod, indossò gli auricolari e cominciò a camminare di buona lena con il sottofondo giusto, quello dei Prodigy (https://www.youtube.com/watch?v=xB_nKpEkILs, riuscendo a dare ogni tanto una sbirciatina al video che era piaciuto tanto anche al Lupo.
STOP!!! STOOOOOOP!!!
MA CHE RAZZA DI CASINO E’ QUESTO?!
Il Regista piombò sul palco come una furia.
MA COSA STATE BLATERANDO?! STIAMO PORTANDO IN SCENA LA FIABA DI CAPPUCCETTO ROSSO O COSA?! MA VI SIETE TUTTI DROGATI?!
“Tutti tutti no.” - rispose Cappuccetto Rosso, strapazzando con le mani le bionde trecce finte, “ma vedi, Regista, noi qui ne abbiamo davvero le scatole piene di recitare questa fiaba piena di luoghi comuni, violenta, sessista e priva di ritmo. Adesso le nonne chattano e fanno pilates e le mamme non cucinano una torta neppure sotto tortura. Per non parlare dei cacciatori, in piena crisi esistenziale. Credi davvero che stiamo rappresentando un esempio?”
VOGLIO UN PERSONAGGIO CHE FACCIA QUELLO CHE DICO IOOOOOOO!! DOV’E’ IL LUPO?!?!?!?!
Il Lupo era accovacciato dietro al rovo, guardingo, come sempre. Cappuccetto Rosso abbasso lo sguardo ed incontrò il suo, i suoi inquietanti occhi verdi a fessura, come pronti ad aprirsi, come pronti a scattare.
“Eccomi” - rispose il lupo, con la voce profonda e senza inflessioni dialettali. “Vede Regista, non posso che sottoscrivere ogni singola parola di Cappuccetto Rosso. Anche per me sta diventando particolarmente difficile, quasi doloroso, interpretare questo ruolo, soprattutto alla luce degli ultimi avvenimenti, delle consapevolezze acquisite e delle…
MA-CO-SA-DIA-VO-LO-STAI-BLA-TE-RAN-DO!!!!!!! TU SEI UN LUPO, HAI IL PELO, LA CODA ED I DENTI AGUZZI E FARAI IL LUPOOOOOOO!!!
“Sono spiacente Regista.” e mentre il lupo pronunciava queste parole, il suo sguardo, ieratico, vagava sui fondali rappresentanti un bosco di cartone. “Vede, io sono vegano.”
“Ho un’idea!”, esclamò la Nonna. “Una figata unica!” “Nonna, non si dice figata,” le rispose Cappuccetto Rosso, anticipando di qualche secondo il sicuro rimbrotto della Mamma. “Ecco come faremo, andremo in piazza sabato pomeriggio, a raccontare di noi e della nostra famiglia, perché noi ci amiamo e siamo una vera famiglia, una famiglia Arcobaleno, e ascolteremo le storie di tutti gli altri ed insieme scriveremo le storie che devono ancora trovare il coraggio di uscire allo scoperto. E voglio proprio vedere chi avrà il coraggio di impedircelo! Non sono arrivata alla quasi, quasi ho detto, fine della mia vita per farmi condizionare dalle ipocrisie degli altri!”
Il Regista tirò su con il naso ed improvvisamente si calmò. “Si - disse con un fil di voce - forse se tutti cambiassero le chiavi di lettura si potrebbe lasciar perdere il copione classico e recitare a soggetto. Basta rispettare i tempi ed i personaggi e potrebbe filare tutto liscio.” “Posso manifestare qualche perplessità?” domandò pensierino il Lupo. “La storia ci insegna che l’uomo che ha paura è proprio quello che reagisce più violentemente.” “Lupo! Hai finito di gufare?” sbottò la Mamma. Un silenzio palpabile calò improvviso. Tutti si girarono verso la Mamma. “Ma che avete da guardare tutti! Ma non penserete davvero che mi diverta a trascorrere tutta la giornata a cucinare le ricette degli altri solo perché sono rassicuranti. Basta! Anch’io mi sono stufata! Voglio rischiare anch’io! D’ora in poi solo cucina creativa! Lupo, secondo te, ma se metto la banana e le mandorle tritate in un dolce posso eliminare burro e uova?” Il lupo inforcò gli occhiali, accese l’ipad che portava sempre con sé e digitò www.mtchallenge.it. “Cos’è?” fece la Mamma incuriosita. “Un sito di pazzi furiosi” - rispose il lupo sempre più animato - “ma tanto appassionati di cucina, per cui pericolosi non possono essere. Secondo me se scriviamo alla community una ricettina per un cake no-latte-no-ovo-no-farina-no-zucchero-no-niente ce la mandano.” E vissero tutti felici e contenti.
Ne ho preparate tantissime di zuppe, questo mese, e mi sono divertita ad andare in giro per il mondo, collezionando zuppe in scatola. Ma poi c’erano Cappuccetto Rosso e Wolfine che aspettavano da troppi mesi di raccontare la loro storia, le stesse che raccontavo io a mia figlia, quanto improvvisamente i Tre Porcellini, noti bulli di periferia e che avevano preso di mira un Lupo pacifico, furono arrestati da Zorro. Ecco la mia ricetta per l'Mtc #53, dove ho raccolto il guanto della sfida lanciato da Vittoria e dalle sue buonissime zuppe, preparando una zuppa di frutta e verdura che diventa un dessert e servito con una “roccia” di nocciola, che in realtà tanto roccia non è. Insomma un bel guazzabuglio, come i personaggi di questo racconto.
ZUPPA DOLCE DI FRUTTA (E VERDURA) ALL'ACQUA DI POMODORO CON ROCCIA DI NOCCIOLE E VANIGLIA
Ingredienti (per 4/6 persone) Per l’acqua di pomodoro 1,5 kg di pomodori maturi 30 g di fiocchi di sale all’arancio 1 anice stellato Per il companatico ovvero la spugna di nocciola e vaniglia 25 g di nocciole tonde gentili frullate finemente 25 g di zucchero di canna chiaro 4 g di farina 00 1/4 di bacca di vaniglia 1 uovo bio
la punta di un cucchiaino di lievito per dolciPer la zuppa 500 ml di acqua di pomodoro 20 g di concentrato di datteri 2 mangosteno 1 pittaia 1 mango 1 ananas via aerea (più piccolo e dolce) 1/2 platano 1 lime 50 g di fave fresche o surgelate 1 costa di sedano 1 carota mirtilli freschi qualche lampone qualche mora 4 datteri freschi, meglio se libici
burro chiarificato100 g di zucchero di canna
1 bacca di anice stellato
1 bacca di vaniglia qualche petalo di fiore edulo per la decorazione qualche foglia di menta per la decorazione un po’ di granella di torrone allo zafferano per la decorazione
Preparazione Frullare i pomodori per un paio di minuti fino ad ottenere una bella purea. Rivestire con una mussola un colino metallico, appoggiarlo sopra una ciotola di vetro e lasciar riposare in frigorifero per almeno 6 ore. Nella ciotola inserire anche 1 bacca di anice stellato. Mondare e tagliare la frutta e la verdura. In una piccola casseruola preparare uno sciroppo con 1 litro d’acqua, il succo di un lime e 100 g di zucchero muscovado e sbollentare il sedano, la carota, le fave. Mettere da parte. In una casseruola dal fondo pesante sciogliere una noce di burro chiarificato e rosolare a fuoco dolce il platano, il mango, il mangosteno, l’ananas e verdure sbollentate per 4-5’, unire la pittaia, i datteri per 2’ ed infine, per 1’, i mirtilli. Togliere dal fuoco. In una tazza (spennellata appena di burro fuso) che può andare al microonde con un frustino sbattere l’uovo con lo zucchero ed i semini di vaniglia, unire la farina setacciata con il lievito, quella di nocciole e cuocere per circa 1’40’ a 850W di potenza. Sformare e tagliare la spugna a fette aiutandosi con un coppapasta e dorarla da entrambi i lati utilizzando una padella antiaderente calda.
Scaldare appena l’acqua di pomodoro, dolcificarla con il concentrato di datteri e versarne un mestolo in una fondina, unire la frutta e la verdura cotta e quella cruda mancante, lamponi e more, e decorare con qualche petalo di fiore edulo, le foglie di menta e la granella di mandorlato. Unire una o due fettina di spugna e servire.