Diciamolo pure. Le zuppe fredde nella cucina greca erano terra incognita prima della globalizzazione e dei viaggi che anche i greci in massa scoprirono a un certo punto. Non è retorica, era così fino a circa 3 decenni fa. Pochi privilegiati potevano viaggiare. Il turismo di massa non esisteva, non per i greci comunque, i quali per la maggior parte trascorrevano le vacanze alle isole o ai paesi che avevano abbandonato per cercare vita migliore ad Atene. Pochi viaggi per alcuni, parecchi per pochissimi e via. La choriatiki quindi tale era e tale è rimasta fino a qualche anno fa senza contaminazioni o variazioni di sorta. Per la verità un grande cambiamento lo subì nei decenni '60-70. In quell’epoca alcuni piatti serviti alle taverne, considerati di base, avevano prezzi calmierati. Il souvlaki era uno di questi, la choriatiki un altro. Fu in quel periodo che si aggiunse la feta. Poichè l’insalata a prezzo calmierato era codificata come insalata di pomodoro, cetriolo, olive, erbe aromatiche, olio, qualcuno che ci vedeva lungo e pure bene, aggiunse un pezzo di feta e il resto si capisce. Era libero di applicare un altro prezzo ma grazie a questo espediente quest’insalata divenne la bandiera della nostra cucina. Prendiamo qualche pomodoro maturo, 1 peperone rosso, 1 cetriolo e una cipolla rossa. Laviamo pomodori e peperone, sbucciamo la cipolla, tagliamo in due i pomodori, a strisce grosse il peperone e tritiamo la cipolla. Mettiamo pomodori e peperone al forno, saliamo, versiamo un poco di olio extravergine di oliva e cuociamo per circa 20 minuti a 170 gradi. Togliamo dal forno e quando si saranno un po’ raffreddati li spelliamo e li tagliamo a pezzetti. Tagliamo pure il cetriolo a pezzetti e mettiamo tutto nel frullatore aggiungendo la cipolla e un bicchiere di acqua. Frulliamo e versiamo in una zuppiera o dove vogliamo. Io ho aggiunto pure un poco di harissa (pasta tunisina piccante), se piace il piccante e un poco di origano. Aggiustiamo di sale se serve e mettiamo in frigo fino a una decina di minuti prima di portare a tavola. Facciamo un giro di olio e accompagniamo con dei dakos spezzettati. E se vogliamo a tutti i costi la feta, la sbricioliamo sopra o la serviamo a parte.
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