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10 Paradisi terrestri che scompariranno

Da Parolesemplici

10 Paradisi terrestri che scompariranno

11 gen 2011 Lascia un commento

by scriviamocisu in Luoghi, Saperi e Identità Tag:Africa, alaska, alpi, australia, bangladesh, cambiamenti climatici, desertificazione, ghiacciai, glacer national park, grande barriera corallina, innalzamento livello del mare, maldive, patagonia, problemi ambientali, sahara, Venezia, viaggio

Si parla sempre più spesso di cambiamenti climatici, di surriscaldamento del pianeta, di problemi ambientali… A quanto pare la terra è in pericolo e la causa di tutti i suoi problemi siamo proprio noi. Noi con la nostra tecnologia, con il nostro sfruttamento senza valutare le conseguenze, con il nostro sovrappopolamento. Innalzamento del livello del mare, desertificazione, monsoni torrenziali,oceani che si innalzano e si acidificano, ghiacciai che si sciolgono. Qualche mese fa ho letto il titolo sulla home page di libero: ‘I 10 posti da vedere prima che spariscano’. Articolo simile poi è uscito su Focus. Forse allora dobbiamo pensarci sul serio…

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Venezia: è una delle prime meraviglie che scomparirà a breve, si parla di alcune decenni. Dal 1897 ad oggi il livello del mare è aumentato di 30 cm e sempre più spesso i cittadini sono costretti a lottare con l’acqua alta. E chissà se la famosa diga Mose la cui costruzione è iniziata nel 2003 porterà qualche risultato positivo, noi ce lo auguriamo!

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Anche un’altra meraviglia vicino a noi potrebbe sparire entro il 2050:   i ghiacciai delle Alpi. Nell’ultimo decennio sono arretrati di circa il 10% all’anno.

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Stesso discorso vale per il Glacier National Park del montana dove un secolo fa si contavano 150 ghiacciai mentre ora l’appello è di soli 27, e sembra che entro il 2030 anche gli ultimi rimasti spariranno. Nel nord-ovest le piante e gli animali della zona hanno bisogno di acque fredde per sopravvivere, ma con il surriscaldamento del pianeta l’intero ecosistema è in pericolo.

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Così succede in Patagonia, terra ricca di ghiacciai. Si parla che nel giro di cinquant’anni il paesaggio cambierà radicalmente.

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Se da una parte i ghiacci si sciolgono e il livello del mare si innalza, dall’altra, il surriscaldamento del pianeta crea problemi molto diversi. E’ il caso dell’Africa sub sahariana che vede la sua terra scomparire mangiata dall’arido deserto del Sahara, 800 metri al mese. Entro qualche decina di anni l’Africa del nord potrebbe scomparire.

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Anche il sud dell’Australia il discorso è uguale a causa della forte siccità e dai conseguenti incendi.

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Pericolo di incendi e di siccità anche per la selvaggia tundra artica dell’Alaska, minacciata dell’innalzamento delle temperature.

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E come dimenticare ciò che di più bello e delicato c’è al mondo? La Grande Barriera Corallina al largo della costa del Queensland, nell’Australia nord-orientale. E’ la più grande barriera di corallo al mondo, costituita da oltre 2900 barriere singole e da 900 isole. L’innalzamento delle temperature dei mari, l’inquinamento dell’acqua, l’acidificazione degli oceani e i continui cicloni stanno distruggendo in pochi decenni ciò che la natura ha costruito in 8000 anni. Gran parte di questo sistema è protetto dal Parco Marino che limita l’impatto umano provocato da sovra sfruttamento e turismo.

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E non possiamo non citare le Maldive, arcipelago dell’Oceano Indiano che rischia di essere completamente sommerso dal mare.

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Ultimo, ma non per ordine di gravità è il Bangladesh, con i suoi inverni miti, con la stagione calda e umida e la stagione del monsone che sempre più spesso scatena inondazioni, cicloni tropicali, tornado e mareggiate. Se l’acqua del mare si innalza di un metro, la regione verrà inondata di circa 50%.


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