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18 novembre 2014. Una giornata da ricordare nella storia recente della città, per tre motivi. Ecco quali

Creato il 19 novembre 2014 da Romafaschifo
18 novembre 2014. Una giornata da ricordare nella storia recente della città, per tre motivi. Ecco quali
Ieri giornata campale, centrale, cruciale. Giornata che ha permesso di sciogliere determinati nodi della nostra città. Un delirio di avvenimenti che, per una volta, si sono rivelati tutti ad esito positivo.

La cosa più importante riguarda Piazza Navona. Il mercatino di Natale è a quanto pare salvo. Inizierà da quest'anno, nonostante i tentativi di conservazione a vantaggio di sordidi interessi privati, un percorso di trasformazione. L'unico organo di informazione in città a denunciare con durezza cosa stava succedendo nella totale connivenza e nella totale impunità è stato due giorni fa Roma fa Schifo. L'unico. Il Consigliere di opposizione, Luigi De Palo, già assessore con Alemanno, ci ha plasticamente rappresentato in un secco tweet quale è stato l'impatto di quell'articolo. Insomma se Piazza Navona inizierà a cambiare e se nel 2017 sarà un mercatino normale e di qualità lo deve anche un pochino a voialtri di Roma fa Schifo.


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Anche perché, e la strisciata qua sopra lo testimonia, i voti per cui la mozione vergognosamente bipartisan che bloccava ogni cambiamento non è passata equivalgono a uno. Ma molto interessante è vedere l'assortimento di chi ha votato si a quella schifezza di delibera che così bene vi raccontammo nel post di due giorni fa. Come spiegheranno questa cosa Mirko Coratti (scrivetegli per chiedergli informazioni: [email protected] e intervenite sulla sua pagina Facebook), peraltro presidente dell'aula, e l'esponente del PD Valentina Grippo (scrivetele per chiederle informazioni: [email protected] e intervenite sulla sua pagina Facebook) peraltro anche dirigente dei Beni Culturali e Presidente della Commissione Turismo? Sarà dura per loro spiegare, speriamo ci dicano che questa stampata contiene degli errori. E che dire di Franco Marino, esponente della Lista Civica per Marino eletto esclusivamente in virtù del suo cognome che ha tratto in errore migliaia di elettori? Ogni volta che ci sono questioni cruciali che riguardano gli interessi paracriminali della città (cartelloni, bancarelle) si trova sempre a votare contro la maggioranza che sostiene, sempre a vantaggio delle lobby. Come mai?
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La seconda cosa importante della giornata è stato il discorso di Ignazio Marino in Aula al Campidoglio. Messo sulla graticola per una risibile e ridicola questione di multe ne è uscito relativamente bene. Pronunciando delle frasi che ci sono piaciute, ma che ora ancor più di prima devono trasformarsi in azioni concrete. Grazie ai grandi segnali di discontinuità che il sindaco ha impostato e che abbiamo elencato nel nostro grande articolo di ieri, la popolarità è al lumicino. Impopolari per impopolari, allora, è giunto il momento di rendere ancor più disruptive l'azione di governo e radere al suolo consorterie e cattive abitudini incrostate. Il sindaco si innesti in questa tipologia di narrazione e avrà dalla sua la parte migliore della città, quella peggiore poi - in gran parte in buona fede, ma totalmente impreparata - si convincerà in seguito e nel 2018 non ci saranno problemi per arrivare al 2023. Ma bisogna fare le cose, bisogna ogni due settimane mettere sul tavolo una grande discontinuità e perseguirla con rigore, senza farsi fermare, con una risolutezza a cui il popolino di questa città non è abituato.
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Altre necessarie discontinuità  - seppur non troppe - sono emerse poi (e siamo al terzo elemento importante della giornata di ieri) nel primo grande incontro tra blogger civici e rappresentanti della giunta. Una manifestazione incredibile (ma migliorabile eliminando la percentuale ancora troppo alta di domande generiche e non centrate) durante la quale gli esponenti più importanti della giunta si sono sottoposti ad un question time serratissimo di fronte ai blogger più influenti della capitale negli spazi della nuova Casa della Città ad Ostiense. E sono emerse alcune cose concrete: la Leonori ha promesso che il Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari va avanti nonostante i ricorsi delle dittuncole di cartellonari, la Estella Marino ha annunciato (rispondendo a Roma fa Schifo) che partirà su due municipi lo spazzamento settimanale automatico delle strade (vedi qui), Improta ha invece purtroppo confermato che non si fanno e non si faranno parcheggi interrati e che i controlli sull'ingresso delle persone dalla porta davanti dei bus sono osteggiati dagli atroci sindacati Atac che evidentemente combattono il fatto che Roma diventi un bel giorno una città normale. Paolo Masini, infine, ha annunciato nuovo vigore sul controllo dei cantieri, ha parlato di un appalto per le strisce pedonali, finalmente realizzate in materiale termoplastico e non a spray e ha lanciato il nuovo sito dell'assessorato sui cantieri in nome della trasparenza. Una bella novità. Come una bella novità è stata la conferma da parte di Raffaele Clemente della partenza dello street control (multe a strascico a gogo!) e di un progetto - ancora molto progetto, purtroppo -  per la notifica delle multe via email: grazie alle farraginosità burocratiche oggi il 60% dei romani non paga le multe che prende. Ed è inaccettabile. Poi Clemente però ha confermato agli astanti (grande delusione ha serpeggiato) che la città è ancora all'anno zero per la lotta ai writer vandalici. 

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