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A che punto siamo?

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Ho accolto con estrema felicità che in Gran Bretagna  faranno una legge per abolire il sessismo, proprio come in Norvegia. Certo che la mia felicità sarebbe maggiore se qeusto accadesse in Italia.

Ma il sessismo del Bel Paese viene veicolato proprio dalla politica e le donne purtroppo sono poche e contano poco.

Anche i cittadini italiani sono restii ad una legge di genere. Non certo le donne, che sentono sulla loro esistenza il peso di un’eccessiva discriminazione.

I maschi italiani (come i politici) si sentono minacciati e percepiscono questa legge come una discriminazione a danno degli uomini. Non capiscono che l’Italia è all’ultimo posto nel mondo per uguaglianza tra i sessi. Non capiscono che la donna in Italia conta meno di zero.

Già, perchè basta leggere alcuni commenti per capire quanta arretratezza dilaga nella nostra Italia.

In Norvegia questa legge ha funzionato. E’ stato un male necessario, è stata imposta perchè nessun uomo voleva applicarla e si ragionava più o meno come si ragiona ora in italia. Vent’anni fa.

Ora il cammino verso la parità è quasi compiuto. Ma non in italia.

In italia ci sono ancora donne convinte di essere libere ed è questo il problema. Le poche che riescono ad accorgersi che tutto ciò è un illusione creata da uomini che usano i Paesi arabi come metro di paragone per farci pesare quella poca liberta che abbiamo guadagnato, come se fosse troppa e come se ci fosse stata concessa da loro.

Per questo che le italiane aspettano ancora il consenso del maschio, dimenticandosi che le battaglie e i traguardi sono stati raggiunti grazie alla fatica delle donne.

Da Donne Pensanti ho ricevuto una bella notizia che riguarda Milano. Si è costituito, promosso da CGIL MIlano e dalle Associazioni DonneInQuota e Amiche di ABCD  il Comitato “Immagine differente” con lo scopo di sostenere una proposta di legge  per tutelare la dignità della donna, ma anche dell’uomo, promuovendo un’ immagine non stereotipata in accordo con le risoluzioni adottate dal Parlamento Europeo. 

Questa proposta di legge non è altro che una delle solite sollecitazioni che riceviamo da parte del Parlamento  Europeo per promuovere l’uguaglianza dei sessi ma con questo non va certo sminuito l’impegno della Cgil, in quanto la proposta nasce dal loro impegno ed è volta a  impedire che continuino ad essere veicolati messaggi distorti che non favoriscono l’espressione del talento femminile e possono creare un terreno favorevole alla violenza di genere.

A sostegno del progetto di legge è stato diffuso un appello che potrà essere firmato in occasione delle iniziative che verranno organizzate a Milano.



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