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A la via cosi’, comante! [update 2]

Creato il 28 ottobre 2010 da Tnepd
A la via cosi’, comante! [update 2]Scrissi per la prima volta in merito alle “rivelazioni” di Wikileaks il 24 ottobre 2010.
Il primo update del 27 ottobre si arricchiva di una breve rassegna stampa che confermava il primo punto del mio pronostico. La reazione della stragrande maggioranza dei commentatori e dell’opinione pubblica europea alle rivelazioni di Wikileaks sulla guerra in Iraq si poteva riassumere cosi’: “E’ terribile quanto accaduto, siamo mortificati... ma d’altronde, cosa ci possiamo fare? La guerra e’ guerra...
Nel frattempo qualcuno si sta facendo un’opinione non dissimile dalla mia e qualcun altro invece soffia sul fuoco. A tal proposito tengo a segnalare queste letture in merito:
Nuova Libertalia: la convincente analisi di Gordon Duff della probabile ingerenza israeliana “dietro” a Wikileaks ed un resoconto dettagliato delle incoerenze nelle recenti rivelazioni.
Stampa Libera: i redattori di Al-Jazeera, l’arcinota CNN araba, sono sovreccitati all’idea di quante nuove nefandezze occidentali potranno denunciare. La parola tortura in primo piano.
Giornalettismo: al New York Times, al contrario, riescono stoicamente a parlare della vicenda senza mai utilizzare il termine tortura. Insindacabili ordini di scuderia, in tutta evidenza.
La Repubblica: Vittorio Zucconi riconosce la banalita’ delle rivelazioni di Wikileaks. Non si interroga pero’ sulla natura del loro fornitore.
Il Fatto Quotidiano: Giulietti, indignato dalle “inquietanti” rivelazioni di Wikileaks, si getta a capofitto in un accorato appello niente meno che a Mussoloni. Parole al vento intrise di perbenismo demagogico e, dispiace dirlo, a conti fatti controproducente.
Il Post: Saddam e la chimica applicata secondo Wired.com, un goffo tentativo di convincere chi legge che forse, tutto sommato, valeva la pena di andare a bombardare l’Iraq.
Affinche’ sia chiaro al lettore qual e’ l’attuale punto di vista di questo blog, mi si conceda di ricordare che la mia prima frase in assoluto su Wikileaks e’ datata 18 ottobre (prima dell’uscita delle rivelazioni): “Il nuovo ufficio stampa del Pentagono si chiama Wikileaks, non lo sapevo.”
Per non lasciare nulla al caso, restiamo ora in attesa che anche i punti B e C del nostro pronostico prendano vita:
B. la gente araba, dal canto suo, non la prendera’ bene. Certo, di cio’ che sta accadendo sul loro pianerottolo, iraqueni e afghani hanno una percezione piu’ nitida della nostra, a loro le soffiate di Wikileaks fanno una pippa. Ma si sa, ogni scusa e’ buona ed a qualche disperato verra’ in mente di far saltare un’ambasciata o qualcosa di simile.C. per reazione, i civilissimi occidentali dalla memoria corta faranno il broncio e diranno cose tipo: “Che gente barbara questi islamici, veri fondamentalisti...”, “E’ piu’ che mai necessario esportare la democrazia...”
C’est la guerre, les gars!
(E’ la guerra, ragazzi!)

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