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A pranzo da Eleonora

Da Stefanod
Questa mattina visita medica con puntura per Eleonora. La dottoressa della scuola aveva perciò chiamato qualche giorno fa (scatenando quel mini panico che ti si scatena in corpo quando sul cellulare ti appare come chiamante "Infermeria Scuola Eleonora") comunicando che vista la puntura era gradita la presenza di un genitore. Eleonora non si è nemmeno accorta della puntura, ma si è poi "ricordata" di lamentarsi quando le è sovvenuto che c'è un cassetto con gli adesivi che i bambini possono prendere come conforto e/o premio.
Dopo la visita per Eleonora era ora di pranzo e mi è stato chiesto se volessi fermarmi a mangiare. Non avevo fame, ma ho approfittato dell'invito spinto dalla curiosità di vedere la refezione. Eleonora mi ha diligentemente spiegato come funziona il self-service, dove prendere il pane, il burro, il latte o il succo di frutta, le verdure per l'insalata mista, eccetera. Ogni bambino si serve da solo e fa quanti giri vuole. "Niente posti fissi come all'asilo. Questa è la scuola, si è grandi, ci si siede dove si vuole", mi ha anche spiegato Eleonora. Mi sono trovato quindi a tavola con amici ed amiche di Eleonora che mi hanno coinvolto in discussioni su "Super Mario" (quello della Nintendo, non Monti), mi hanno chiesto se io supporti la fazione degli umani o degli skeletons nei mondi Lego Ninjago e mi hanno persino interrogato sulle canzoni del Melodifestivalen. Per fortuna ero preparato!

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