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Aeroporto di Caselle: la svolta islamica di Torino

Creato il 26 settembre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Royal Air Maroc coprirà una nuova linea dal discusso aeroporto di Torino Caselle, discusso prima di tutto perché sballottato, a seconda dei “piani strategici” di turno, dal ruolo di importante punto di riferimento (ricordiamo il periodo olimpico) a quello di piccola succursale dell’hub di Malpensa. Ma discusso anche perché, proprio in occasione della nuova linea Torino-Casablanca, aprirà la prima sala riservata al culto islamico di tutt’Italia.

Se infatti è sempre stato normale trovare, prima di prendere l’aereo o mentre si aspetta la coincidenza, una sala riservata al culto cristiano ed uno spazio (spesso) dedicato a tutte le altre fedi, la Sagat, società che gestisce il Sandro Pertini, sarà la prima in assoluto a destinare un locale all’utilizzo come “moschea”.

In Piemonte risiedono circa 60 mila marocchini, su 4 milioni di abitanti circa, e la linea per il Marocco è il secondo collegamento internazionale di rilievo verso paesi di fede islamica: il primo è quello con Istambul, della Turkish Airline.

Da dove nascono le polemiche? Semplice, il sindaco Piero Fassino è fortemente propenso alle relazioni con l’estero, anche nel tentativo di rendere più internazionale il capoluogo pedemontano, e all’ombra della Mole sembra che si cerchi di essere un passo avanti rispetto alle altre città importanti d’Italia per quanto riguarda politiche multiculturali e spazi dedicati agli stranieri. L’integrazione è la parola d’ordine, ma non mancano le preoccupazioni e le osservazioni da parte di chi trova queste misure “eccessive”, anche e soprattutto alla luce di problemi di pubblica sicurezza che sono effettivamente derivati da imam attivi sul territorio, come nel caso di Carmagnola Fall Mamour, alias Abdul Kadel, alias el Fkih, senegalese espulso dalla nazione già nel 2003. Se, inoltre, esiste uno spazio di culto per tutte le religioni, perché destinarne uno specifico ad uso moschea e non uno come sinagoga? E, ancora, in un periodo di difficili relazioni con l’Islam radicale, è un passo avanti o può essere letto come un segnale di debolezza a chi, fin troppo convintamente, ritiene l’Occidente un terreno fertile per conversioni più o meno pacifiche?

A sostenere la seconda tesi, e c’era da aspettarselo, parlamentari (come l’on. Stefano Allasia) e consiglieri comunali (come il capogruppo Fabrizio Ricca) della Lega Nord che in Comune hanno già dimostrato la scorsa estate il loro scarso spirito di ospitalità, opponendosi in occasione di un summit del Sindaco con esponenti del mondo imprenditoriale arabo all’utilizzo provvisorio della sala matrimoni di Palazzo Civico come luogo di preghiera per i musulmani. La vicenda ha avuto, ed ha ancora, strascichi penali, ma è indicativa di un clima di insoddisfazione di molti, per cui le attenzioni verso elementi esterni alla cultura locale sembra spesso prevalere sulla dedizione dell’amministrazione nei confronti dei propri cittadini.

Chi avrà torto e chi ragione? Di fatto c’è solo che l’aeroporto di Caselle ha guadagnato un +6.6% di traffico in passeggeri e che sarà il primo in Italia ad avere una moschea. Tra la soddisfazione di alcuni e la preoccupazione di altri, ma forse – è giusto ricordarlo – nell’indifferenza di molti.

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