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Alea iacta est

Creato il 01 novembre 2010 da Eileen
In questo week end, o meglio, in queste notti, ho preso alcune decisioni. Forse dovrei dire abbiamo perchè le ho prese insieme ad altre persone, visto che le coinvolgevano, ma mi piace pensare di gestire in pieno e in solitaria il caos che ormai è la mia vita. Dunque.
La Vale aveva conosciuto a Miami un texano in vacanza, uno sceriffo federale per l'esattezza di Forth Worth. E meraviglia delle meraviglie, si è innamorata sul serio. Quando me lo ha detto non ci credevo, ma ne sono felice. Lei ha avuto una storia personale complicata (e chi non ce l'ha?)per cui si era persa per un ragazzo siciliano e l'aveva seguito qui negli Usa, in Florida. Poi lui l'aveva mollata senza troppi complimenti e lei era rimasta, senza però impegnarsi più in nessuna altra storia. Era rimasta traumatizzata per così dire. A quanto pare finalmente le è passata. Ora, tutto questo centra perchè Jason, lo sceriffo, le ha detto che vorrebbe vederla più spesso, non fare il pendolare come fa SPen con me... E lei ha trovato la soluzione. Ha mollato il lavoro in Florida, di cui era già stanca da tempo, e viene a vivere qui. Qui cioè in questa casa. QUesto le permetterà di trovare un lavoro qualsiasi senza preoccuparsi di pagare l'affitto.
E io invece partirò.
Io andrò a NY.
Ho parlato tantissimo con Spen e alla fine credo che sia la soluzione migliore.
Anche io lì potrò cercarmi un lavoro e magari restare negli Usa, e se non ci riesco vuol dire che non era destino, ma almeno ci ho provato.
L'unica cosa che mi preoccupa è lasciarmi travolgere nel turbinio di emozioni e parole di un inglese trapiantato, ma chissà, magari anche questa darà una cosa buona. Magari mi sblocco pure io. E magari andandomene da Dallas,m da questa città che amo e adoro con tutto il cuore, che mi ha visto calma e forse persino felice, magari anche io seppellisco il mio lutto per l'uomo dei silenzi e per la ragazzina spaventata che ero, e magari, finalemnte, riuscirò ad andare avanti.
Devo tentare.
Devo.
L'unica cosa che gli ho chiesto per andare a stare da lui è che cambiasse casa.
Gli è preso un colpo, povero.
Lui adora in modo morboso quel covo da scapolo stendignocca perfettemente congegnato.
Eppure ha ceduto ugualmente.
FOrse una parte di me sperava che rifiutasse, la sua casa perdio! e così avrei potuto avere una scusa per restare qui, rintanata sul mio divano.
Invece ha detto di si.
Ha detto che potremo cercare una casa insieme, una casa per me e per lui.
COme non lo so, visto che nemmeno so come farò senza lavoro a continuare a pagare la casa qui a Dallas, ma sebbene la mia testa e la mia ansia vadano a mille all'ora, io ho deciso di smettere si preoccuparmi per quello che sarà, e di buttarmi, di provarci almeno. E poi vedremo.
Ragion per cui Ash è un'ora che piange e scuote la testa, spezzandomi il cuore.
Lei è la cosa più vicina a una famiglia che io abbia mai avuto lontano da casa.
E ora me ne vado a seimila miglia da qui.
Ho scritto le dimissioni, a mano per giunta, e mi pareva di compiere un atto eroico.
Il 30 novembre sarà l'ultimo giorno.
Fra poco le dovrò consegnare.
Incrociamo le dita per me.

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