Oggi 16 aprile Il Sole 24 Ore ha dedicato ampio spazio alla minaccia del presidente francese Nicolas Sarkozy di sospendere gli accordi di Schengen, proprio mentre si discutere d’allargarli anche a Bulgaria e Romania. La giornalista Chiara Bussi ha interpellato a proposito Tiberio Graziani, direttore di Geopolitica e presidente dell’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG). L’intervista compare a p. 10 dell’edizione odierna.
Il direttore Graziani ha ammonito che «un’Europa fortezza, chiusa in se stessa e isolata dal resto mondo, non ha futuro», e che senza «una vera unione politica un’area di libera circolazione resterà di fatto sempre incompiuta ed in balìa delle derive nazionaliste». Ciò non toglie che l’area Schengen sia «una conquista immensa, perché ha fatto da volano alla creazione di un vero mercato unico», avvantaggiando più di tutti proprio Francia e Germania. Certo in un momento di crisi riaffiorano «le tentazioni alla chiusura», ma quella di Sarkozy è giudicata da Graziani una semplice sparata elettorale per conquistarsi i voti dell’estrema destra.
Quello dell’allargamento a est, secondo il Direttore di Geopolitica, è solo uno «pseudo-problema»: la priorità per l’Europa sarebbe «riflettere sul ruolo che intende giocare nello scacchiere internazionale». A suo giudizio «non basta abbattere le frontiere, ma occorre fare di più per accrescere la sicurezza interna». Il pacchetto di proposte della Commissione UE, a giudizio del direttore Graziani, non è un passo nella giusta direzione: mentre all’Europa serve «una gestione politica», esso punta verso «una nuova burocratizzazione».
L’intervista integrale può essere letta cliccando qui.