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Allergia ai metalli: cerchiamo di saperne di più

Creato il 29 marzo 2012 da Eurodoctor

Allergia ai metalli: cerchiamo di saperne di piùL’allergia ai metalli è in costante aumento sia tra uomini che tra donne, anche se il sesso femminile, più incline all’uso di bracciali, collane e orecchini, sembra essere quello più colpito dalla reazione che nichel, alluminio, cadmio, mercurio ed altre sostanze hanno sul corpo. Si ricordi però che l’allergia ai metalli non dipende esclusivamente dai gioielli che indossiamo ma, anzi, è spesso dovuta alle sostanze contenute nel cibo, nell’acqua, nell’aria, negli utensili, nei detersivi e in tantissime cose di uso quotidiano apparentemente innocue.

Infatti, nonostante la sua diffusione, l’allergia ai metalli, così come le sue cause, sono ancora argomenti poco conosciuti se pur di grande interesse. Ma, conoscere i benefici e allo stesso tempo la dannosità delle sostanze contenute nei metalli,  ci permette di adottare misure preventive contro irritazioni, intolleranze e vere e proprie reazioni allergiche. E allora cerchiamo insieme di affrontare questo argomento e di capire i motivi che scatenano l’allergia ai metalli.

Allergia ai metalli: dermatiti allergiche e interferenza con le funzioni vitali dell’organismo

Per prima cosa va detto che ancora molte sono le perplessità degli esperti in merito all’allergia ai metalli e che innumerevoli studi saranno ancora necessari affinché si conoscano tutte le possibili reazioni alle sostanze contenute in essi. Tuttavia, va anche tenuto presente che le conoscenze attuali spesso non vengono adeguatamente riportate per molteplici motivi, tra cui quelli economici e perché no, anche politici.

Allergia ai metalli: cerchiamo di saperne di più

È necessario sapere che i metalli sono essenziali per il nostrometabolismo, ma se presenti in quantità eccessive possono dare origine a malessere se non a veri e propri danni di carattere organico. Infatti, alte percentuali di metalli a contatto con il corpo possono determinare una concentrazione cellulare pericolosa e che interferisce con la produzione di proteine ed enzimi.

In altre parole i metalli, oltre che scatenare delle dermatiti allergiche, interferiscono anche con le funzioni vitali come il ciclo di Krebs e la sintesi degli steroidi, causando sterilità, scarsa mobilità spermatica, ridotta funzionalità muscolare, insufficienza respiratoria  e molto altro ancora.

Allergia ai metalli nel dettaglio: le conseguenze più gravi che i metalli possono scatenare

Per comprendere la pericolosità dell’allergia ai metalli ecco un elenco delle reazioni e delle conseguenze più gravi che i metalli possono comportare sull’organismo.

Cromo, berillio, arsenico, vanadio, rame e nichel sono definiti come genotossici in quanto possono causare delle mutazioni nella struttura a doppia elica del Dna. Queste mutazioni a loro volta, favoriscono soprattutto l’insorgenza di tumori, oltre che dermatiti allergiche e altre reazioni tra cui cefalea, nausea, dolori muscolari ed altri malesseri di varia natura. In particolare il nichel può comportare dermatiti allergiche cutanee, cancro della bocca e dell’intestino, disfunzioni renali e cardiache, emorragie, ipotensione, nausea, vomito, malessere, tremori muscolari e paralisi.

Cadmio, piombo e mercurio sono anch’essi da considerarsi indirettamente cancerogeni in quanto diminuiscono l’efficienza con cui il sistema immunitario ripara le anomalie chimiche registrate dal DNA. Il Cadmio, ad esempio, a differenza dei metalli sopra citati, da solo non causa mutazioni genetiche ma inibisce sensibilmente il processo di riparazione dei danni registrati dalla molecola del DNA.

Alluminio anche l’alluminio, considerato un metallo di uso comune può, in concentrazioni elevate, dare origine ad una allergia ai metalli. Tra le conseguenze di tale allergia vi sono:  secchezza delle mucose e della pelle, tendenza a raffreddore e sinusiti, tendenza a paralisi muscolari, invecchiamento precoce, cefalea pulsante, bruciore, coliche, problemi epatici, psoriasi, epilessia, encefalopatia, perdita di memoria, demenza senile e Alzheimer.

Come evitare l’allergia ai metalli?

Se si manifestano sul corpo dei sintomi come prurito, bruciore o gonfiore domandatevi se c’è qualcosa che avete usato di recente e a cui potreste essere allergici. Spesso le prime conseguenze di un’allergia ai metalli sono le dermatiti allergiche da contatto. Ad esempio, se avete usato un bracciale e dopo qualche tempo compaiono rossori, foruncoli o fastidio, allora è molto probabile che voi siate allergici al materiale di cui si costituisce il bracciale stesso.

Allergia ai metalli: cerchiamo di saperne di più
Ma come fare a capire se si è sviluppata un’allergia ai metalli? Semplice, basta eseguire un Patch Test che prevede l’applicazione di cerotti imbevuti di sostanze sospettate di causare l’allergia ai metalli.  Tali cerotti vanno applicati per un tempo variabile e compreso tra le  24 e le 48 ore, dopodiché se ne studiano le possibili reazioni.

Se viene confermata un’allergia ai metalli e se si è in grado di isolare le sostanze precise che hanno dato origine al problema, allora sarà necessario sospendere immediatamente qualsiasi contatto con il materiale o le sostanze colpevoli delle dermatiti allergiche o di altri malesseri che, ricordiamolo, possono variare da individuo ad individuo.

Infine è bene prestare attenzione anche all’alimentazione, infatti molti cibi contengono sostanze metalliche in grado di provocare in egual misura degli oggetti un’allergia ai metalli. Se il problema sussiste ulteriormente sarà invece indispensabile un trattamento farmacologico, sempre e scrupolosamente indicato dall’allergologo.



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